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Contachilometri delle auto truccati, una truffa che in Italia vale 2 miliardi di euro

Stando ai dati di uno studio del Parlamento Europeo, il giro di affari legato alla truffa del contachilometri si aggira sui 9 miliardi di euro. l’Italia, in questo caso, risulta essere la più colpita con la portata del raggiro che vale 2 miliardi in quanto nel Bel apese vengono vendute circa la metà delle auto contraffatte in tutto il Vecchio Continente.
A cura di Matteo Vana
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Un trucco vecchio come le auto, ma ancora difficile da combattere: si tratta della truffa del contachilometri attraverso la quale venditori o proprietari del veicolo manomettono i chilometri percorsi dall'auto – facendoli diminuire – per cercare di rivenderla ad un prezzo maggiorato. Nonostante passino gli anni e si moltiplichino gli strumenti per cercare di risolvere il problema, quest tipo di truffa rimane ancora una delle più gettonate, soprattutto a causa della difficoltà nell'individuare i trasgressori. Un raggiro che, stando ai dati di uno studio commissionato dal Parlamento Europeo, frutta cifre decisamente importanti: il giro di affari generato dalla truffa, infatti, è di circa 9 miliardi di euro in tutta l'Europa. Un mercato che, solamente in Italia, dove vengono vendute circa la metà delle auto contraffatte in tutto il Vecchio Continente, vale 2 miliardi di euro. Il Bel paese, dunque, è la nazione in cui il fenomeno sembra essere più sviluppato nonostante la richiesta dell'Unione Europea alle autorità nazionali di una stretta sulle norme antitruffa.

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Eppure la legge prevede, per coloro che vengono scoperti,  la reclusione da 6 mesi a 3 anni ed una multa da 51 fino a 1.032 euro, anche se la strada per vedersi riconosciuta giustizia è complicata proprio perché non è semplice dimostrare di aver subito un raggiro. "Il consumatore ha poche armi per difendersi perché il libretto dei tagliandi può essere contraffatto, ammesso che venga compilato dal proprietario, e la revisione, per cui è obbligatorio segnare i chilometri percorsi, è aggirabile in quanto la macchina spesso viene venduta prima dei quattro anni stabiliti dalla legge per la revisione obbligatoria. In caso di guasto, invece, c'è la riparazione in garanzia con cui il rivenditore disonesto può salvarsi. Una soluzione possibile è affidarsi ad un meccanico di fiducia per una verifica accurata dell'auto prima dell'acquisto. Un aiuto arriva però anche dalla tecnologia, anche se entra in gioco soltanto per gli ultimi modelli. Le funzioni vengono gestite da centraline elettroniche che possono essere controllate per conoscere i dai reali di una vettura" spiega l'associazione di tutela dei consumatori Codici.

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