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Convertire le auto all’elettrico è possibile in Germania e Spagna. In Italia no

Lo sviluppo del retrofit è contenuto nel decreto Sviluppo del 2012, ma al momento non è stata ancora avviata la procedura per indicare gli standard di omologazione.
A cura di Redazione Motori
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Con il mercato dell'auto che stenta a riprendersi e con l'aumento della vita media delle auto in circolazione, l'attenzione di ingegneri e politici si sposta verso l'ottimizzazione del parco auto esistente. Il futuro, infatti, potrebbe vedere diffondersi sempre di più il retrofit, ovvero la tecnologia che ridà vita alle vecchie auto sostituendo il "tossico" motore termico con il più ecologico motore elettrico. In questo modo la vettura rinasce, candidandosi ad una vita utile di 2 milioni di chilometri e un'autonomia di 100 che può essere estesa. Il costo dell'operazione, per un'auto come la Smart, è al momento di 15.000 euro. Una cifra che tuttavia risente dell'assenza di richieste sufficienti e, dunque, di economia di scala.

Daniele Invernizzi, presidente della fondazione eV-Now!, spiega che "Il problema, oggi, è il basso numero di richieste, che non permette l’attivazione di economie di scala. Una volta a regime, il prezzo di ogni auto retrofittata sarà la metà rispetto a una nuova di pari categoria". Il vantaggio economico del retrofit rispetto all'acquisto si somma anche a quello di manutenzione e funzionamento del veicolo. Detta altrimenti: per un pieno bastano 5 €, mentre il grado di obsolescenza delle auto elettriche è molto inferiore a quello delle termiche. Poi c'è il vantaggio collettivo: le vecchie auto sono tipicamente quelle che inquinano di più e passando all'elettrico contribuiscono a ridurre non solo l'emissione di CO2, ma – soprattutto – quello delle polveri sottili.

Chi vuole convertire la propria auto deve andare in Germania o in Spagna, dato che al momento in Italia nessuna legge ne permette l'omologazione. Mara Mucci, deputata del Movimento 5 Stelle e promotrice del retrofit in Italia, ha riferito che "per rendere competitivo questo settore, che potrebbe impattare molto sull’economia reale creando nuovi posti di lavoro, è necessario agire a livello politico e colmare il vuoto burocratico che c’è oggi nel nostro paese". In tal modo, secondo la parlamentare, potrebbe attivarsi l'economia di scala con relativo abbassamento dei costi e fioritura di componenti aggiuntivi. Come per il Gpl, infatti, potrebbero prodursi "kit omologati" che permettono il montaggio dell'elettrico su qualsiasi vettura.

Per arrivare all'omologazione i tempi sembrano tutt'altro che brevi. Lo sviluppo del retrofit è contenuto nel decreto Sviluppo di giugno 2012, che rimanda al Ministero dei Trasporti l'indicazione degli standard di omologazione. Ad oggi nulla ancora è stato disposto. Mara Mucci e Ivan Catalano del M5S hanno aperto un tavolo parlamentare tra tecnici, affinché si individuino le procedure utili a "fissare chi avrà l’autorizzazione per omologare e come dovrà farlo. Di sicuro – precisa Catalano – sarà necessario stabilire anche prove di sicurezza come i crash test". Una volta superato l'ostacolo burocratico ed avviato il mercato, sarà tempo di conversioni. Spiega ancora Catalano: "Non vogliamo fermarci alle auto private. Abbiamo intenzione di permettere la conversione del motore anche per i mezzi più grandi, a partire da quelli pubblici", molti dei quali Euro 3 ed Euro 2.

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