Corbellati Missile, l’italiana da 1.800 CV che vuole essere la più veloce di tutte
Una piccola azienda italiana si prepara ad entrare di prepotenza nel segmento delle supercar esotiche. Corbellati è una realtà a conduzione familiare con grandi ambizioni: realizzare vetture ad altissime prestazioni. La prima creazione del brand farà il suo debutto al prossimo Salone di Ginevra ed il costruttore mantiene alte le aspettative con una scheda tecnica pazzesca. La Corbellati Missile è una hypercar il cui compito è scalzare dal podio delle "più veloci del mondo", le solite Bugatti, Koenigsegg e Hennessey.
Fascino retrò per una hypercar moderna
La Corbellati Missile nasce con ottimi presupposti e i primi dati dichiarati dall'azienda sono davvero mostruosi. Lunga 467 cm, larga 204 cm ed alta appena 117 cm, la Missile propone un corpo vettura completamente in fibra di carbonio basato su sagome piuttosto retrò. Per migliorare le performance e garantire una stabilità ottimale alle alte velocità, l'aerodinamica della vettura è stata oggetto di mesi e mesi di studi. Veloce ma anche affidabile, la Missile monta un impianto frenante con dischi carboceramici da 394 mm "morsi" da pinze a 6 pistoncini.
1.800 CV e 500 Km/h
Le cose si fanno interessanti quando si passa sul fronte meccanico. La Corbellati Missile dichiara la presenza di un enorme motore V8 bi-turbo dalla cilindrata di ben 9.0 litri. La gigante unità benzina pare metta a disposizione una potenza massima di 1.800 CV e la mostruosa coppia di 2.350 Nm. Il tutto è gestito da un cambio automatico a 6 marce abbinato ad un differenziale a slittamento limitato, che trasferisce la potenza alle sole ruote posteriori. Per ridurre il peso, oltre al corpo vettura, anche il telaio è realizzato in fibra di carbonio. Sul fronte sospensioni, la Missile adotta un doppio quadrilatero anteriore e posteriore, con ammortizzatori 3 way inboard e molle ad aria controllate elettronicamente. L'intero pacchetto permetterebbe alla vettura di superare i 500 Km/h, ma il tutto è ancora da verificare su strada dopo l'anteprima di Ginevra.