Da Keke a Nico, quando essere campioni del mondo è una questione di famiglia
Campione del mondo per la prima volta in carriera, Nico Rosberg può festeggiare. Il tedesco conquista il titolo dopo una stagione vissuta al massimo: il poker per iniziare la stagione al massimo, poi il tris calato tra il Gp del Belgio e quello di Singapore a ribadire chi è il più forte del 2016 e per gestire un finale da ragioniere. Buon sangue non mente, a 34 anni di distanza un Rosberg è di nuovo campione del mondo.
Di padre in figlio
Da Keke a Nico, la storia si ripete. Il padre del pilota della Mercedes, infatti, aveva conquistato il titolo mondiale nel 1982 con la Williams: nella stagione che vide la tragica scomparsa di Gilles Villeneuve, infatti, il finlandese riuscì a trionfare con una sola vittoria, quella ottenuta nel Gran Premio di Svizzera. Molto meglio ha fatto il pilota della Mercedes portando a casa il trofeo che spetta al vincitore in ben 9 occasioni: di padre in figlio, il Rosberg 2.0 è una macchina quasi perfetta. Non capita certo tutti i giorni di portarsi a casa il titolo di campione del mondo di Formula 1, figurarsi se può succedere che sia addirittura una famiglia a vantarsi di avere due iridati nel proprio albero genealogico. Eppure c'è chi ha fatto la stessa cosa.
Prima dei Rosberg, infatti, già la famiglia Hill era riuscita nell'impresa. In principio fu Graham Hill a conquistare il trofeo, che vinse nel 1962 con la BRM, imitato dopo 34 anni dal figlio Damon che, alla guida della Williams, riuscì a portarsi a casa la corona nel 1996. Una coincidenza che accomuna le uniche due famiglie in grado di aggiudicarsi il titolo di campioni del mondo a distanza di una generazione. Di padre in figlio, non solo il titolo: la famiglia Rosberg si prende anche la storia.