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Da Prost-Senna a Verstappen-Ricciardo, quando il pericolo arriva dal compagno di squadra

La storia della Formula 1 è costellata di incidenti avvenuti tra piloti della stessa scuderia: dal duello per il mondiale tra il francese il brasiliano a Suzuka, passando per la lotta interna tra Hamilton e Rosberg finita nella ghiai in Spagna fino al disastro Red Bull in Turchia, ecco gli scontri più importanti.
A cura di Matteo Vana
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L'incidente delle due Red Bull a Baku - Foto Twitter
L'incidente delle due Red Bull a Baku – Foto Twitter

Nessuna prima guida, lasciamo i piloti liberi di correre; è questa la filosofia che, in diverse poche, ha accomunato i team di Formula 1 portando però più svantaggi che vantaggi. L'incidente andato in scena a Baku tra Ricciardo e Verstappen è solo l'ultimo caso di scontri ravvicinati tra compagni di squadra; in Azerbaijan la FIA ha deciso per un salomonico concorso di colpa lasciando alla Red Bull l'onere di prendere provvedimenti che, vista la dinamica dell'incidente, avrebbero riguardato soprattutto l'olandese, reo di aver cambiato traiettoria più volte in un rettilineo in cui si toccano i 330 km/h. Il loro, però, non è l'unico caso in cui il pericolo è arrivato proprio dal rivale più inatteso, quello che indossa gli stessi colori e che, in teoria, dovrebbe difendere gli stessi interessi.

Prost e Senna in Giappone, l'incidente più famoso della F1

Quando si parla di compagni di squadra la prima immagine che viene n mente è quella delle due McLaren di Alain Prost e Ayrton Senna impantanate in Giappone: una rivalità storica, forse la più importante mai vista in Formula 1, tra due compagni di squadra. L'episodio più clamoroso è proprio quello che va in scena nel 1989, sulla pista di Suzuka. I due si giocano il mondiale con il brasiliano costretto a recuperare 16 punti al francese; Senna scatta dalla pole position, ma Prost riesce a superarlo alla prima staccata, poi al giro numero 46 il contatto. Il brasiliano affianca il compagno di squadra alla Chicane del Triangolo, cerca il sorpasso all'interno ma il francese chiude la traiettoria agganciando il rivale. Prost scende subito dalla vettura mettendosi davanti a quella del rivale mentre Senna si sbraccia per farsi aiutare dai commissari: rientrato in pista andrà a vincere dopo una rimonta straordinaria, ma verrà squalificato proprio per l'intervento degli steward.

L'incidente tra Prost e Senna al GP del Giappone 1989- Getty images
L'incidente tra Prost e Senna al GP del Giappone 1989- Getty images

Hamilton-Rosberg, il suicidio Mercedes in Spagna

È il 2016 quando Hamilton e Rosberg sbarcano in Spagna: la Mercedes non sembra avere rivali, quella creata dalla casa di Brackley è una macchina praticamente perfetta che permette ai due piloti di fare il bello e il cattivo tempo in pista. Il mondiale sembra un affare di famiglia, ma a rimettere tutto in discussione ci pensano l'inglese e il tedesco rendendosi protagonisti del suicidio perfetto. Hamilton scatta dalla pole position, ma si fa sorprendere dal compagno di squadra che lo infila; i due arrivano quasi appaiati nel primo rettilineo del tracciato con il britannico che, per cercare il sorpasso, mette le ruote sull'erba innescando una carambola che finisce per coinvolgere proprio Rosberg. Il risultato è imbarazzante per le Frecce d'argento: entrambi i piloti sono costretti al ritiro, un doppio zero in classifica che rappresenta il vademecum di come non affrontare le prime fasi di gara.

Turchia 2010, ancora Red Bull protagonista

Errare è umano, perseverare è diabolico. Difficilmente i proverbi sbagliano, ma in casa Red Bull non sembrano conoscere uno dei modi di dire più famosi nel mondo; nel 2010, infatti, era già successo che due piloti della scuderia del Toro venissero a contatto. Si tratta di Mark Webber e Sebastian Vettel che, in Turchia, decisero di eliminarsi da soli dalla contesa. I rapporti tra i due non sono idilliaci e l'australiano guida il GP proprio davanti al tedesco ora in forza alla Ferrari: al giro 40, però, Vettel cerca l'affondo sul rettilineo che precede la curva 12 prendendo la scia e affiancandosi al compagno di squadra. Il sorpasso riuscirebbe pure, ma il tedesco rientra troppo presto sperando di costringere Webber a frenare per evitare il contatto e guadagnare così un piccolo margine, ma questo non accade dando vita al contatto che porta entrambi fuori pista.

Coulthard sperona Hakkinen in Austria

Un altro episodio che vede protagonisti due compagni di squadra è quello che riguarda le due McLaren, all'epoca motorizzate Mercedes, di Mika Hakkinen e David Coulthard. L'incidente di Schumacher nel 1999, che costò al campione tedesco la rottura di tibia e perone della gamba destra, lasciò un vuoto nella lotta al mondiale con la scuderia di Woking avviata a un facile dominio: nella gara d'Austria, però, dopo aver dominato in qualifica, arrivano al contatto. Alla seconda curva lo scozzese attacca all'interno Hakkinen che è ancora in vantaggio di oltre mezza monoposto ma il compagno di squadra non ne vuole sapere di rallentare centrandolo in pieno e facendolo andare in testacoda. Un episodio che manda su tutte le furie il finlandese, costretto a rimontare fino al terzo posto mentre lo scozzese, dopo metà gara passata al comando, deve cedere agli attacchi della Ferrari di Eddie Irvine.

L'incidente tra Mika Hakkinen e David Coulthard nel GP d'Austria 1999 - Getty images
L'incidente tra Mika Hakkinen e David Coulthard nel GP d'Austria 1999 – Getty images
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