Dakar 2014, il vero rally off-road
È il vero rally off-road. Quello più duro. Quello che si corre per entrare nella leggenda del raid più spettacolare. Motori e polvere in scenari folli. Perché alla Dakar si vince contro il pericolo. Un azzardo che ti porta a correre la corsa più difficile. Quella dove rischi, tutto. Anche adesso che la Dakar è giunta alla sesta edizione sudamericana. E se la mitica oltre alle insidie naturali aveva beduini e i pirati del deserto a rendere ulteriormente rischioso l’infido percorso, non solo per i piloti ma per l’intera organizzazione, oggi la Dakar regala l’emozione di attraversare luoghi da brivido nella natura più devastante. Quella che può fare davvero paura.
Il Sud America della Dakar non è quello delle mete turistiche delle foto del web. È un mondo duro. Una vera e propria Odissea, quell’ignoto che non è difficile da incontrare se corri nei deserti d’altura argentini e ti spingi contro alle Ande, fino a sconfinare in Bolivia. Orizzonti aspri e piccole oasi pronte a regalare impegnative suggestioni.
Uno straordinario percorso che per la prima volta in 35 edizioni si differenzia per le auto e i truck da quello di moto e quad portando gli equipaggi su itinerari diversi. Ad elevare la difficoltà per moto e quad, labirinti di ripide pendici che portano i piloti in alto, fino a toccare il cielo, sul lago salato di Uyun con il Tunupa a sorvegliare sull’incredibile paesaggio. Ad auto e truck è invece riservato un all-inclusive loop, un anello di grande abilità con partenza e arrivo a Salta, il tutto ad un’altitudine media di 3500 metri. Poi la discesa, fino alle lande desolate del deserto dell’Atacama: un po’ come tuffarsi nel Pacifico per poi riemergere in uno dei deserti più aridi del mondo incorniciato dall’imponente cordigliera e i suoi vulcani innevati.
Il Cile è un susseguirsi miniere e fiumi duri da attraversare tra dune ostiche e colline coltivate a cactus. Ostacoli naturali di una gara varia, difficile e insidiosa cui non basta aver partecipato per avere l’esperienza della Dakar, di quell’odore di carburante che si respira tra panorami mozzafiato. Di un’impresa durissima che i grandi pericoli rendono ancora più leggendaria.