Dakar: Honda HRC punta sull’italiano Paolo Ceci per vincere la corsa più dura al mondo
Honda HRC è stata al centro di numerose news negli ultimi mesi. Notizie che spesso hanno fatto infuriare i tifosi italiani, dopo il “biscottone” rifilato a Valentino Rossi per via del comportamento non propriamente sportivo attribuito a Marc Marquez nel finale di stagione MotoGP. Gli appassionati hanno gridato allo scandalo, arrivando addirittura a chiedere di boicottare il marchio giapponese. Ora però è tempo di spostare l’attenzione dall’asfalto delle piste del mondiale alle più difficili prove speciali di una delle gare più dure al mondo, la Dakar, ed in questo caso i tifosi italiani hanno di che gioire: nel prestigioso Rally Team HRC del colosso nipponico è schierato un forte pilota italiano, Paolo Ceci.
Paolo Ceci, gregario d’eccellenza
Una storia particolare quella di Paolo Ceci, modenese classe 1975, che inizia la sua carriera da pilota relativamente tardi, all’età di 16 anni. Una gavetta nell’enduro, poi il motorally, ed infine il grande salto ai rally raid, nei quali Ceci si è fatto subito notare per la regolarità del passo, la capacità nella navigazione e la dote, non comune, di sapere preservare il mezzo per arrivare al traguardo di ogni gara. Non a caso la sua prima Dakar, Paolo la chiude in quattordicesima posizione assoluta in sella all’Aprilia bicilindirca. Un risultato di tutto rispetto all’esordio nella massacrante gara sudamericana. Per il 2016 la grande svolta, con la chiamata da uno dei team più importanti in assoluto. Honda HRC ha pensato a Ceci per il ruolo di gregario di Paulo Goncalves: un compito importante, con l’obiettivo di aiutare la squadra a vincere la Dakar per fermare lo strapotere KTM, ritornando ai fasti degli anni ’80, quando la Dakar si correva in terra africana ed alla guida delle velocissime HRC c’erano piloti del calibro di Cyril Neveu, Gilles Lalay ed il nostro Edi Orioli, vincitore dell’edizione 1988.
Portatore d’acqua pronto a tutto
Il ruolo di Paolo Ceci in questa Dakar non è certo dei più semplici. Il gregario di un pilota di punta deve sapere essere veloce per non perdere il passo del suo team mate, ma soprattutto deve essere pronto a “sacrificarsi” in caso di necessità, per prestare assistenza e risolvere al volo problemi meccanici, magari cedendo pezzi della propria moto. Paolo Ceci non può che essere la scelta migliore: un pilota veloce, ma anche capace di risolvere qualsiasi problema, come nel caso della terribile tappa sul Salar de Uyunu ad Iquique lo scorso anno, dove mentre Barreda gettava al vento la sua Dakar, Ceci risolveva i problemi alla sua KTM con piccoli accorgimenti da vero veterano, come lavare radiatori e moto ad un villaggio e cercare un po’ di olio motore per ripristinare il livello dopo che il 450 austriaco aveva sofferto nella durissima tappa.
Dream Team per il riscatto
La scorsa edizione della Dakar aveva regalato un bel duello tra i piloti KTM e quelli HRC. Marc Coma alla fine l’aveva spuntata alla penultima tappa, quando era stata ufficializzata la penalità a Goncalves per un cambio motore alla sua Honda CRF Rally. Joan Barreda era rimasto letteralmente con un pugno di sale nella terribile tappa sul lago salato, dopo aver dettato legge nelle prime tappe. Ora Honda HRC è pronta al riscatto presentando nuovamente lo spagnolo Barreda ed il portoghese Goncalves come piloti di punta, supportati da Paolo Ceci, dall’americano Ricky Brabec e dal francese Michael Metge. La squadra nipponica perde Laia Sanz, passata alla KTM, e Israel Esquerre, licenziato per problemi relativi alle sponsorizzazioni. La corsa alla vittoria della Dakar 2016 avrà inizio il 3 gennaio con partenza da Buenos Aires.