Dakar: i 930 chilometri della dodicesima tappa premiano Mikko Hirvonen e Helder Rodriguez
Penultimo giorno di gara per una delle edizioni della Dakar più dure mai disputate. Maltempo nella prima settimana e caldo rovente negli ultimi giorni hanno decimato i concorrenti, ormai stremati dopo quasi 8.000 chilometri percorsi. Delle 111 auto partite da Buenos Aires solo 69 oggi hanno preso il via, mentre i sopravvissuti tra i motociclisti sono 85 sui 136 partiti. Oggi ad aspettarli una delle tappe più lunghe, 931 chilometri da San Juan a Villa Carlos Paz, con 481 chilometri di speciale impegnativi non tanto per la navigazione, ma per il fondo roccioso e le numerose pietraie. In entrambe le categorie si giocano le ultime carte per l’assalto ai leader, ma oggi sono stati Rodriguez (Yamaha) e Hirvonen (Mini) a dare la stoccata vincente, ovvero due out-sider che non hanno impensierito la leadership di Price e Peterhansel, anche se il francese è giunto al traguardo di Villa Carlos Paz con un ritardo di 11 minuti.
Auto: la prima volta di Mikko Hirvonen
Nella tappa più lunga sono gli out-sider ad avere la meglio. Mikko Hirvonen in questa Dakar si è sempre trovato a suo agio, ma era difficile pensare che il finlandese potesse trovare la vittoria in una speciale, soprattutto in considerazione di avversari agguerriti del calibro di Peterhansel, Sainz, Loeb ed Al-Attiyah. Invece per il pilota Mini il successo è arrivato alla penultima tappa, conquistata per soli 9 secondi sul compagno di marca Nasser Al-Attiyah. Un battito di ciglia, in considerazione della lunghezza della speciale. Qualche difficoltà per Peterhansel, che chiude decimo ad undici minuti. La leadership della classifica non è compromessa, perché il vantaggio sul qatariota è elevatissimo, ma Mr. Dakar oggi non è mai apparso incisivo, forse giocando in difesa senza prendere inutili rischi. Davanti a Peterhansel ci sono Loeb, ottavo, e Despres, nono, in una giornata che premia Mini e Toyota.
Moto: Yamaha a sorpresa con Helder Rodriguez
Con Toby Price saldamente al comando la squadra KTM non si prende rischi. Antoine Meo apre la speciale in virtù della prima posizione conquistata ieri e si lascia riprendere con una certa facilità da Price, per poi proseguire come scorta. Una scelta intelligente per intervenire in caso di problemi. La situazione permette a Quintanilla ed alla sua Husqvarna di segnare il miglior tempo al Check Point 1, seguito da Benavides e Svitko. Price non subisce troppi distacchi e controlla la situazione, mentre Quintanilla e Benavides si alternano in testa ai parziali rispettivamente al CP2 ed al CP3. La sorpresa arriva al quarto Check Point, dove è la Yamaha di Helder Rodriguez a dettare il passo. Ottimo Jacopo Cerutti, sempre a ridosso della top-ten e decimo al WP6. Rodriguez riesce a mantenere il ritmo vincente fino al traguardo, decretando il primo e probabilmente unico successo per la casa dei tre diapason in questa Dakar. Secondo posto per Toby Price, che non ha problemi a mantenere la testa della generale. Peccato per Antoine Meo, che perde parecchi minuti per un problema a soli 40 chilometri dall’arrivo e chiude 23esimo.
DAKAR 2016 – Classifiche generali dopo la dodicesima tappa
Auto: 1. Peterhansel (Peugeot)+43:27:42 – 2. Al Attiyah (Mini) +00:40:59 – 3. De Villiers (Toyota) +01:07:16 – 4.Hirvonen (Mini) +01:11:42 – 5. Poulter (Toyota) +01:36:16
Moto: 1. Price (KTM) +46:13:26 – 2. Svitko (KTM) +00:37:39 – 3. Quintanilla (Husqvarna) +00:53:10 – 4. Benavides (Honda) +00:57:28 – 5. Rodriguez (Yamaha) +00:57:29