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Dakar: Stèphane Peterhansel e Toby Price sono i vincitori dell’edizione 2016

Il Leone della Peugeot torna a ruggire dopo 26 anni e Peterhansel firma la sua 12esima Dakar. Nelle moto l’erede diretto di Marc Coma è Toby Price, sempre in sella alla KTM.
A cura di Fabrizio Carrubba
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Ultima giornata di gara e ultime formalità per incoronare i vincitori di questa incredibile ed infernale edizione della Dakar. Stéphane Peterhansel e Toby Price sono i nuovi sovrani della corsa più dura ed avvincente al mondo. Una vittoria seriamente ipotecata nel corso di due settimane estenuanti di gara nei 9.000 chilometri che hanno affrontato i concorrenti tra i paesaggi più belli di Argentina e Bolivia. Oggi, finalmente, la fine dell’odissea e l’urlo liberatorio non solo per i vincitori, ma per tutti gli equipaggi che sono riusciti nell’impresa di raggiungere il traguardo di Rosario. Oggi la giornata è stata comunque impegnativa con oltre 700 chilometri da percorre, ma con la speciale di soli 180 ad inizio giornata, prima di affrontare gli ultimi 520 chilometri verso Rosario, senza più l’assillo del cronometro e con la possibilità di raccogliere i pensieri dopo questa fantasica avventura. Stéphane Peterhansel pone il suo dodicesimo sigillo sulla corsa, Toby Price diventa il nuovo erede di Marc Coma e continua a tramandare la supremazia della KTM. Marcos Patronelli vince tra i quad, mentre De Rooy domina con i camion.

Il ruggito del Leone e la dodicesima vittoria di Peterhansel

Tra le auto la supremazia Peugeot è stata schiacciante. Un Dream Team perfetto nel quale tutti i piloti sono stati abili e veloci e soprattutto capaci di giocarsi la vittoria finale. Sébastien Loeb ha fatto credere nell’impresa epica di aggiudicarsi la corsa alla sua prima partecipazione, dimostrando di essere un vero talento naturale in qualsiasi disciplina. WRC e Rally Raid possono assomigliare, ma una gara come la Dakar è un universo a parte, nel quale Loeb ha saputo districarsi egregiamente. Manca ancora l’esperienza sulle dune, ma Loeb potrebbe essere uno dei vincitori delle prossime edizioni. Carlos Sainz ha esperienza e ci ha creduto fino in fondo, ma la sfortuna ha presentato il suo conto proprio mentre lo spagnolo si stava giocando la vittoria contro il compagno di squadra nelle ultime speciali. Cyril Despres ha fatto un ottimo lavoro entro la top-ten. Ed infine c’è lui, Mr. Dakar, Stèphane Peterhansel che vince la corsa per 12esima volta, eguagliando i 6 successi in moto anche con le quattro ruote. Esperienza, talento, maturità, lucidità, velocità: tutte doti che un dakariano deve sapere dispensare durante l’intera durata della corsa. Al suo fianco il fido navigatore Jean Paul Cottret. Per Peugeot è un successo raggiunto dopo solo un anno di apprendistato con il ritorno alle corse con la 2008 DKR. Superati gli errori di gioventù di un progetto totalmente nuovo, la casa del Leone ha schierato per il 2016 un’arma micidiale, lasciando alla concorrenza solo la polvere da mangiare. Un ritorno al passato, dove alla fine degli anni 80 Peugeot aveva calato uno strepitoso poker in quattro edizioni della corsa. Ci ha provato fino alla fine Nasser Al-Attiyah, vincitore della scorsa edizione, che però deve accontentarsi del secondo posto assoluto, davanti alla Toyota di De Villiers ed all’altra Mini di un formidabile Mikko Hirvonen.

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Le moto cercavano il loro sovrano: ecco l’australiano Toby Price

La categoria moto era alla ricerca di un volto nuovo dopo il passaggio di Marc Coma dall’altra parte della barricata in veste di organizzatore della corsa. Già dalla scorsa edizione della Dakar si erano presentati agli appassionati una serie di giovani rookie ed out-sider molto interessanti. Per la Dakar 2016 alcuni di questi nomi sono diventati protagonisti e tra di loro c’è il nuovo vincitore: Toby Price. La KTM può dormire sonni tranquilli e continuare a dominare sulla Dakar. Chi invece lascia il Sud America con l’amaro in bocca è nuovamente il Team Honda HRC, che per il secondo anno consecutivo vede sfumare la possibilità di vittoria e di tornare ai fasti delle Dakar d’oro degli anni ’80. Con un investimento economico incredibile, secondo solo a quanto impegnato per il progetto MotoGP, Honda deve fare nuovamente i conti con la sfortuna. I piloti Goncalves e Barreda sono veloci, ma in una gara come la Dakar due ritiri pesano come macigni. Peccato, perché la moto, la CRF 450 Rally, si è dimostrata una moto competitiva e lo dimostra il quarto posto assoluto di Kevin Benavides in gara con l’Honda South America Rally Team, e sempre tra i protagonisti di speciale. La prima moto ufficiale al traguardo è quella dell’americano Ricky Brabec, nono assoluto.

Gli italiani all’arrivo

Pochi ma buoni gli italiani all’arrivo. Peccato per chi si è dovuto ritirare nel corso di una delle edizioni più dure della storia della Dakar, ma un applauso lo meritano tutti i piloti che sono arrivati al traguardo di Rosario. Bravissimo Jacopo Cerutti (Husqvarna), dodicesimo assoluto. Paolo Ceci, fido scudiero Honda HRC, che ha saputo sacrificarsi per Barreda e Goncalves e che chiude al 32esimo posto. Livio Metelli (KTM) e Manuel Lucchese (Yamaha), 43esimo e 44esimo. Toia Diocleziano (KTM) in 48esima posizione. Tra i quad Camelia Liparoti, italo francese che chiude in decima posizione assoluta. Un incredibile Franco Picco, 19esimo ma nome storico della Dakar. Nelle auto Michele Cinotto e Maurizio Dominella (Polaris), Bruno Rodi (Desert Warrior), Eugenio Amos (Polaris).

DAKAR 2016 – Classifiche finali

Auto: 1. Peterhansel (Peugeot)+45:22:10 – 2. Al Attiyah (Mini) +00:34:58 – 3. De Villiers (Toyota) +01:02:47 – 4.Hirvonen (Mini) +01:05:18 – 5. Poulter (Toyota) +01:30:43

Moto: 1. Price (KTM) +48:09:15 – 2. Svitko (KTM) +00:39:41 – 3. Quintanilla (Husqvarna) +00:48:48 – 4. Benavides (Honda) +00:54:47 – 5. Rodriguez (Yamaha) +00:55:44

Quad: 1. Patronelli (Yamaha) 58:47:41 – 2. Patronelli (Yamaha) +00:05:23 – 3. Baragwanath (Yamaha) +01:41:53 – 4. Karyakin (Yamaha)+01:44:25 – 5. Gonzalez Ferioli (Yamaha) +02:02:08

Camion: 1. De Rooy (Iveco) 44:42:03 – 2. Mardeev (Kamaz) +01:10:27 – 3. Villagra (Iveco) +01:40:55 – 4. Stacey (Man) +02:23:01 – 5. Van Genugten (Iveco) +02:30:59

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