Dal 2013 multe più salate, rincari del 6% sull’importo totale
A partire dal 1 gennaio 2013 l'importo delle sanzioni previste per le infrazioni al Codice della strada aumenterà di circa il 6%. Il motivo è un adeguamento periodico che ogni due anni viene attuato in base al FOI, ossia l'indice dei prezzi al consumo per le famiglie di operai ed impiegati, una sorta di misurazione del costo della vita elaborato dall'Istat per calcolare valori monetari come il canone degli affitti, l'importo degli assegni e si, anche le contravvenzioni in base a quanto stabilito dall'articolo 195. L'indice aggiornato al 13 dicembre ha messo in evidenza una crescita del FOI rispetto a due anni fa, di conseguenza per adeguarsi all'inflazione saliranno automaticamente anche le multe.
A conti fatti, secondo l'Asaps, le tariffe per le infrazioni più comuni varieranno in questo modo: per un divieto di sosta si passerà dagli attuali 39 euro a 41 euro, il mancato uso delle cinture di sicurezza salirà da 76 ad 80, l'uso del cellulare alla guida da 152 a 161 euro, per chi passa col rosso 163 euro anziché 154 e 168 euro contro i vecchi 159 per chi supererà il limite di velocità fra i 10 ed i 40 km/h, mentre la sanzione massima passa da 639 a 677 euro. Insomma un'altro bel colpo alle tasche degli italiani, sopratutto se si pensa che da quando è stato introdotto il meccanismo del FOI nel 1993 l'infrazione per divieto di sosta è aumentata del 59%.
Secondo il presidente dell'Asaps, Giordano Biserni, fermare l'ennesima stangata si può e si deve fare, basterebbe sospendere l'articolo 195 del Codice della Strada. D'altro canto nemmeno le associazioni in difesa dei consumatori mancano di criticare pesantemente l'aumento, facendo presente l'attitudine delle forze dell'ordine a rilasciare una multa addirittura ogni 10 secondi in alcune città e la sempre più crescente sfilza di sanzioni non pagate. Ad ogni modo, sopperire a questa mancanza dovrebbe essere l'obiettivo della mini-riforma del Codice della Strada che garantirebbe una riduzione del 20% a fronte di un pagamento effettuato entro cinque giorni dalla contestazione o notifica.