I pneumatici ecologici a base di riso e arancia
Chi pensa che la cura dell'ambiente passi solo per i combustibili si sbaglia. Puntare alle fonti energetiche rinnovabili e dal limitato impatto ambientale è decisamente la via principale per ridurre l'emissione di Co2 nell'ambiente. Ma c'è anche altro: dal comportamento quotidiano ecocompatibile, al riciclaggio.
Proprio quest'ultima è la strada solcata – manco a dirlo – dalle gomme dei quattro angoli del mondo. Se il petrolio deve essere sostituito, ecco proporsi le idee più innovative. Non solo caucciù, ma anche olii naturali, riso ed arance. Benché appaiano prodotti più utili ad un condimento che alla fredda tecnica, essi verranno invece utilizzati per proiettare tutte le vetture nelle autostrade del globo.
Come ricorda il Corriere della Sera, la Yokohama sta studiando soluzioni a base di olii e succo di arancia, la Pirelli, invece, si concentra sulla pula di riso, con la quale ha già proposto il Cinturato Pirelli P7, che riduce l'inquinamento acustico del 30%. La Goodyear invece, vuole lasciare il petrolio nelle viscere della terra, sostituendo l'isoprene con il Biolsoprene, composto da materiali rinnovabili e già alla base di altri prodotti, come palline da golf, guanti chirurgici ed adesivi.
E se la ricerca può piantare nel futuro la bandiera verde dell'ecologia, il presente comunque non è disertato dagli addetti ai lavori. La Peugeot, con il piano "Pozzo di carbonio", ha piantato 2 milioni di alberi nella Foresta Amazzonica; mentre la Yokohama ha stabilito di piantarne 500mila entro il 2017.
La Pirelli, invece, ha aderito al progetto "Impatto zero – Lifegate", impegnandosi alla creazione di una zona boscosa di 62.000 mq in Costa Rica. La cosiddetta "Foresta Pirelli 2009", che ha seguito la riforestazione di 20.000 mq nell’area del Parco del Ticino nel 2008.
Infine Michelin, che sponsorizza la "Green racing", competizione che premia il primo classificato, anche in funzione del minore impatto ambientale nel corso della gara.