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Dal freddo al colluttorio, le 10 scuse più assurde per evitare l’etilometro

Gli automobilisti, pur di giustificare il bicchiere di troppo, danno la colpa al clima, al tempo o al diabete. E in qualche caso, come quello dell’imprenditore con la dissenteria, riescono ad avere ragione: per il giudice che ha valutato il caso il test era falsato.
A cura di Matteo Vana
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Etilometro
Etilometro

Italiani popolo di santi, poeti, navigatori e inventori, ma di scuse; tutto pur di scappare ai controlli della Polizia. Gli automobilisti fermati dalle pattuglie che operano sulla strade del nostro paese ricorrono a qualsiasi stratagemma pur di non incorrere in una multa: dal 1 gennaio al 30 settembre 2016 solo il corpo della Polizia di Stato ha effettuato 1,9 milioni di controlli con l’etilometro: alcuni di questi hanno rilevato delle infrazioni – circa 15 mila – alle quali ovviamente è seguito un verbale.

Le scuse più strane

Proprio da questi ultimi viene a galla la grande fantasia degli automobilisti che, pur di giustificare il bicchiere di troppo, le tentano veramente tutte. C'è chi punta tutto sul freddo dichiarando "era freddo e non poteva funzionare" e chi, invece, addossa tutte le colpe al clima: "Troppa umidità nell’aria, intorno al 90% l’alcoltest non vale". Con questo tempo non ci si capisce più nulla e anche gli etilometri, secondo gli automobilisti più fantasiosi, sarebbero in confusione. Molto in voga anche le scuse mediche, corredate anche da spiegazioni. Collutorio per l'igiene orale, scarsa igiene dell'etilometro, propoli, acidi che vengono usati per smacchiare i vestiti e pulire i macchinari delle lavanderie, e che quindi, essendo respirati dall'organismo manderebbero in tilt l'apparecchio; c'è addirittura chi ricorre alla scusa del diabete.

Non solo clima e salute, c'è anche chi punta forte sul proprio avvocato che non era stato avvisato o era impegnato, d'altronde non si può essere in ogni dove oppure sul termine "soffiare" che con la Polizia può essere interpretato male e poi serve un programma di protezione. Scuse fantasiose che però a volte funzionano come nel caso di un imprenditore fermato con la sua Porsche dopo un inseguimento a oltre 200 km/h. Risultato positivo al controllo con l'etilometro, si era giustificato con la scusa della dissenteria. Dopo aver ricevuto la multa ha presentato ricorso, vincendo: il test, secondo il giudice, è falsato, la dissenteria può alterare i risultati. La scusa era valida.

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