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Dal ritorno di Schumacher alla prima di Vettel in rosso, la storia del Gp della Malesia

Quella 2017 sarà l’ultima edizione del Gran Premio della Malesia: un gara che ha riservato momenti storici come la parrucca rossa con cui la Ferrari festeggiò il titolo costruttori del 2000 o la delusione di Hamilton, costretto a dire addio al mondiale a causa del motore della sua Mercedes andato in fumo.
A cura di Matteo Vana
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L'ultimo appuntamento della Formula 1 con il Gran Premio della Malesia rischia di essere decisivo per il mondiale: nonostante manchino ancora 6 gare alla fine della stagione, Sebastian Vettel è chiamato a vincere per mantenere intatto il sogno mondiale. Il vantaggio di Lewis Hamilton, dopo lo zero rimediato nel GP di Singapore, eliminato dalla carambola con Verstappen e con il compagno di squadra Kimi Raikkonen, rischia di pesare come un macigno sulle sorti di un campionato tirato fino all'ultimo. Una gara, quella di Sepang, in cui i colpi di scena non sono mai mancati; nella storia della pista malese, infatti, sorprese e imprevisti sono stati protagonisti fin dalla prima edizione.

Il rientro di Schumacher e la vittoria di Irvine

L'esordio della Malesia nel mondiale di Formula 1 coincide con il rientro in pista di Michael Schumacher. Il tedesco, infatti, era stato costretto ai box dall'infortunio rimediato a Silverstone, quando la sua Ferrari  – a causa di  vite di spurgo del circuito idraulico allentata – finì contro le barriere procurandogli la rottura di tibia e perone della gamba destra. A Sepang, però, il campione del Cavallino è pronto a scendere di nuovo in pista e lo fa facendo segnare la pole position con un tempo record. In gara, poi, Schumacher si adegua al ruolo di scudiero scortando Eddie Irvine, in lotta per il titolo con Mika Hakkinen, al traguardo dove vedrà per primo la bandiera a scacchi. Un Gran Premio, però, che non finirà alla bandiera a scacchi; nel post gara la Ferrari viene squalificata per un’irregolarità ai deflettori laterali. Hakkinen è il vincitore della gara davanti a Coulthard e campione del mondo ma la scuderia di Maranello fa appello. All'udienza della FIA a Parigi il verdetto viene ribaltato con Irvine a risalire in testa al mondiale, perso poi all'ultima gara in Giappone.

Eddie Irvine festeggia sul podio della Malesia - Getty Images
Eddie Irvine festeggia sul podio della Malesia – Getty Images

La Ferrari festeggia il titolo costruttori con la parrucca rossa

Nel 2000 quello della Malesia è l'ultimo Gran Premio della stagione. Con il titolo piloti già nelle mani di Michael Schumacher, l'attenzione passa alla lotta per il mondiale costruttori dove la Ferrari precede la McLaren: alla scuderia di Maranello bastano 3 punti per laurearsi vincitrice. Obiettivo raggiunto grazie al tedesco che vince davanti a Coulthard e Barrichello, ma a passare alla storia è l'esultanza della Ferrari che si presenta con un look decisamente insolito sul podio: Schumacher e Barrichello, infatti, così come tutta la squadra, salgono sul palco una parrucca rosso fuoco. Un'immagine che passerà alla storia.

Schumacher e Barrichello con la parrucca rossa - Getty Images
Schumacher e Barrichello con la parrucca rossa – Getty Images

L'ultima vittoria di un italiano in Formula 1

Nel 2006 è ancora una volta l'Italia a sorridere a Sepang, ma stavolta il merito non è della Ferrari. La stagione si è aperta con il dominio Renault, capace grazie a Fernando Alonso di vincere in Australia, ma è in Malesia che il mondo scopre la forza della scuderia guidata da Flavio Briatore. La pole position è di Giancarlo Fisichella, ma il vero capolavoro del pilota romano avviene in gara quando praticamente senza problemi gestisce il Gran Premio andando a chiudere davanti a tutti. Quella conquistata in Malesia è l'ultima vittoria di un pilota italiano nel mondiale di Formula 1.

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La prima gioia di Vettel con la Rossa

Il 2015 è di nuovo l'anno della Ferrari. In una stagione che vedrà il dominio delle Mercedes, capaci di monopolizzare podi e vittorie, è Sebastian Vettel a trionfare nel Gran Premio della Malesia. Eppure il tedesco non sembrava essere tra i favoriti alla vigilia; la pole position è di Lewis Hamilton e tutti si aspettano un arrivo in solitaria per l'inglese. In gara, però, la strategia della scuderia di Brackley lascia un po' a desiderare con la vettura del britannico richiamata mentre in pista c'è la safety car. Brava la Ferrari ad approfittarne lasciando fuori Vettel che alla ripartenza dimostra di averne più di tutti andandosi a prendere la prima vittoria con il Cavallino.

La resa di Hamilton

Quella andata in scena l'anno scorso è una delle gare più complicate della carriera di Lewis Hamilton. Il pilota inglese della Mercedes si sta giocando in campionato piloti con il suo compagno di squadra Nico Rosberg. La fortuna sembra subito sorridere al britannico: al via, infatti, un contatto tra Sebastian Vettel e Nico Rosberg vede il leader del mondiale scivolare in fondo allo schieramento. Hamilton prende il largo mentre il tedesco cerca la rimonta impossibile; a pochi giri dal termine l'inglese è virtualmente in testa alla classifica piloti, ma sulla sua strada interrompe il Fato che decide di far andare in fumo il motore della sua W07 Hybrid e i suoi sogni di gloria. In un attimo Hamilton si ritrova da leader del mondiale lanciato verso il successo a dover recuperare 23 punti al compagno di squadra. Il suo disperato "Oh noooo" all'interno del casco rappresenta bene la drammaticità della situazione che costerà al pilota di Stevenage la possibilità di cogliere il quarto mondiale della sua carriera.

Lewis Hamilton con il motore in fiamme al Gp della Malesia - Getty Images
Lewis Hamilton con il motore in fiamme al Gp della Malesia – Getty Images
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