Dalla Ferrari alla Lotus, le 5 scuderie più vincenti della Formula 1

Le novità regolamentari volute dalla Fia – che entreranno in vigore il prossimo anno – rischiano di interrompere lo strapotere Mercedes, ma il campionato di Formula 1 si è tinto ancora una volta d'argento. La casa di Brackely, da quando è iniziata l'era dell'ibrido, ha dominato in lungo e in largo portando a casa il titolo costruttori per tre stagioni consecutive, dal 2014 al 2016, ultimo dei trionfi delle Frecce d'argento. Nonostante questa lunga striscia di successi, la scuderia di Stoccarda è ancora lontana dallo scrivere la storia.
Ferrari
A recitare la parte del leone è senza dubbio il Cavallino. La bacheca di Maranello, nonostante non si apre dall'ormai lontano 2008, è quella che ospita la maggior quantità di trofei, ben 16. Una storia iniziata da lontano, partita nel 1961 quando fu la coppia formata da Phil Hill e Wolfgang von Trips a conquistare il primo, tragico, titolo: il tedesco, infatti, morì proprio in occasione del Gp d'Italia insieme a 14 spettatori. Da lì in poi sono tanti i campioni che hanno contribuito ad alimentare il mito Ferrari: Niki Lauda, Jody Scheckter, René Arnoux, Michael Schumacher fino ad arrivare a Kimi Raikkonen e Felipe Massa, ultimi piloti in ordine di tempo capaci di portare un titolo a Maranello. Quella dell'unica scuderia sempre presente nella storia della Formula 1, però, non è sempre stata rose e fiori. Stagioni complicate e fortune alterne hanno caratterizzato il suo cammino come il lungo digiuno dal 1983 al 1999 o quello dei giorni nostri con un'astinenza che dura da ben 8 stagioni.

Williams
Dietro alla scuderia italiana si piazza quella inglese. Una storia travagliata quella del team voluto da Sir Frank Williams nel 1976; dopo appena una stagione, infatti, venne acquisita dalla Walter Wolf Racing, che obbligò l'ex pilota a farla rinascere nel 1977, in cui schierò una sola vettura in qualità di team ma non di costruttore. I risultati arrivano quasi subito, basta attendere 3 anni per assistere alla prima fase di dominio in cui conquista i primi due titoli, seguiti poi dall'accoppiata '86-'87. Il periodo di maggior splendore, però, coincide con l'inizio degli anni Novanta: un monologo difficile da interrompere quello che va in scena dal 1992 al 1997 quando sono piloti del calibro di Mansell, Prost, Senna, Hill e Villeneuve a permettere alla scuderia britannica di conquistare 5 titoli arrivando così ai 9 attuali.

McLaren
Chi ha dovuto aspettare parecchio prima di arrivare alla gloria è stata, invece, la McLaren. Fondata nel 1963 da Bruce McLaren, esordì nella massima serie del motorsport solo 3 anni dopo. Gli inizi non furono dei migliori, poi nel 1974 il primo titolo mondiale grazie a Emerson Fittipaldi. Un trionfo più figlio della bravura del pilota brasiliano che della verve della scuderia inglese che infatti rimane a digiuno fino al 1984. A riportare sul tetto del mondo è il matrimonio con la Honda che consente di monopolizzare la scena a cavallo tra la fine degli anni '80 e l'inizio dei '90. L'ultima gioia è firmata da Mika Hakkinen nel 1998 prima che qualche scelta sbagliata e lo scandalo legato alla Spy-Story del 2007 affossino il team relegandolo nelle retrovie.

Lotus
La scuderia fondata da Colin Chapman deve il suo appeal alle vittorie conquistate tra il 1963 e il 1978: una Formula 1 lontana da quella dei giorni nostri, ma capace di emozionare come pochi sport hanno saputo fare nella loro storia. l contributo della Lotus al circus non si misura solo in termini di prestazioni e spettacolo, ma soprattutto in termini di innovazioni: le maggiori invenzioni, infatti, si devono alla casa inglese. Il primo a beneficiarne fu Jim Clark, capace di conquistare il titolo mondiale nel 1963 e nel 1965, poi toccò alla coppia Andretti-Peterson portare ancora una volta la Lotus sul tetto del mondo. La storia della casa inglese, però, è funestata da troppe morti illustri: una sorte ingrata toccò sia al primo campione del mondo, Jim Clark, che a Jim Peterson, scomparso nel corso del primo giro del Gp di Monza, in cui i giochi mondiali si decisero nel modo più tragico.

Red Bull
La più giovane tra le scuderie, quella della scuderia di Milton Keynes è una storia recente e costellata di successi. Merito soprattutto di Sebastian Vettel e di una vettura super. Nata dalle ceneri della Jaguar a fine 2004, la Red Bull fu la prima a capire che avere un junior team avrebbe potuto fare la differenza. Le vittorie in sequenza dal 2010 al 2013 sono tutte merito del campione tedesco e del compagno di squadra Marc Webber, una vera e propria macchina macina punti. Poi il declino in favore della Mercedes fino al ritorno nella stagione appena chiusa alle spalle del colosso di Brackley. Con il cambio regolamentare e la mente di Adrian Newey sembrano essere loro i favoriti per il 2017.
