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Dalla scandalo Renault al suicidio Ferrari, ecco la storia del GP di Singapore

Dalla prima edizione nel 2008, quella del crashgate che vide coinvolto Nelson Piquet Jr e la Renault, allo scontro tra le due Ferrari di Vettel e Raikkonen, passando per le vittorie in Rosso di Alonso e del tedesco: ecco le edizioni che hanno fatto la storia della gara nella città-stato asiatica.
A cura di Matteo Vana
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Il contatto tra Vettel e Raikkonen alla partenza del GP di Singapore - Getty Images
Il contatto tra Vettel e Raikkonen alla partenza del GP di Singapore – Getty Images

Mai come nel 2018 il Gran Premio di Singapore rischia di essere decisivo per le sorti del mondiale: Lewis Hamilton, che può amministrare un vantaggio di 30 punti sul rivale Sebastian Vettel, ha in mano la possibilità di portare dalla sua parte la contesa. Dovesse arrivare la vittoria, infatti, l'inglese salirebbe a 37 punti – in caso di secondo posto del ferrarista – con appena 6 gare da disputare. Un margine di sicurezza che consentirebbe al britannico della Mercedes di amministrare gestendo il mondiale. Già in passato la corsa nella città stato-asiatica ha riservato colpi di scena, ecco i più importanti.

Il crashgate Renault e l'incidente di Massa

La prima edizione è anche la più famosa: nel 2008, infatti, la Formula 1 sbarca a Singapore fortemente voluta da Bernie Ecclestone. Quella che va in scena è la quindicesima gara della stagione e la lotta al mondiale vede protagonisti Lewis Hamilton e Felipe Massa con la Ferrari. Il colpo di scena, anche se nessuno se ne rende conto, arriva già nel giro di formazione quando Nelson Piquet Jr, si gira con la sua Renault; sono le prove generali di ciò che succederà anche in gara, appena due giri dopo che il suo compagno di squadra Fernando Alonso ha effettuato la sosta ai box, facendo entrare così la safety car. Tutti corrono ai box, compreso Felipe Massa che però riparte troppo presto trascinando alle sue spalle il bocchettone della benzina che si stacca. La vittoria va ad Alonso, ma il vero e proprio crashgate scoppia a distanza di anno quando proprio Piquet Jr, dopo essere stato scaricato dalla Renault, decide di vuotare il sacco confessando che quell'incidente era stato programmato ai box; a pagare per tutti furono Flavio Briatore e Pat Symonds, i due che avevano architettato la diabolica strategia, mentre Fernando Alonso riuscirà a conservare la vittoria.

Nelson Piquet Jr a Singapore - LaPresse
Nelson Piquet Jr a Singapore – LaPresse

Prima vittoria Ferrari

C'è sempre Fernando Alonso tra i protagonisti di Singapore, ma stavolta il suo – ottenuto nel 2010 – è un trionfo dolcissimo, il primo della storia Ferrari sulla pista di Marina Bay. A stupire, però, è soprattutto il mondo in cui lo spagnolo domina l'intero weekend; alla bandiera a scacchi, per lui, arriva il Grand Chelem con pole position, vittoria e giro veloce. Un successo utile per tenere in vita le speranze mondiali che però verranno vanificate a fine anno; ad Abu Dhabi, infatti, complice la resistenza di Petrov, l'asturiano perderà il mondiale per soli 4 punti a favore di Sebastian Vettel, proprio colui che lo sostituirà in Ferrari qualche anno dopo.

La prima gioia in Rosso di Vettel a Singapore

Non poteva mancare, tra i protagonisti della pista di Marina Bay, Sebastian Vettel: il tedesco, infatti, è il più vincente nella breve storia del Gran Premio di Singapore, ma quella che rimane più impressa è quella ottenuta nel 2015. Appena arrivato in Ferrari, infatti, il quattro volte campione del mondo non vive una delle sue stagioni più facili: le due vittorie ottenute in Malesia prima e in Ungheria poi non permettono a Vettel di giocarsi il mondiale, troppo forti le Mercedes per una Rossa che sta iniziando a rinascere. A Singapore, però, il ferrarista vuole salvare l'onore e ci riesce sfruttando al massimo il caldo e mettendosi alle spalle Ricciardo e il suo compagno di squadra Kimi Raikkonen. E' il terzo successo del 2015, l'ultimo di una stagione che avrebbe potuto concludersi in maniera migliore.

Suicidio Ferrari

La più recente è anche una delle pagine più nere della storia del Cavallino. Nonostante la pole position conquistata da Vettel si capisce subito che non sarà una gara semplice: la pioggia, mai caduta nelle precedenti edizioni del Gran Premio, rovina i piani prima del via rendendo viscido l'asfalto. Nonostante questo il miglior scatto è di Kimi Raikkonen che affianca Verstappen: la miglior partenza della carriera nella situazione peggiore per il finlandese che prima viene colpito dall'olandese e poi finisce per speronare il compagno di squadra Vettel. Il risultato è disastroso per le due Rosse, entrambe ritirate, mentre Lewis Hamilton, vincitore sotto la bandiera a scacchi, ringrazia e ipoteca il mondiale.

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