Dall’incidente di Lauda alla scazzottata Piquet-Salazar, ecco la storia del GP di Germania
Un gradito ritorno, quella della Germania in Formula 1. L'ultima volta che le monoposto si sono sfidate sul tracciato di Hockenheim era il 2016: a distanza di due anni, adesso, il tracciato è pronto a tornare a splendere. Una storia di fascino e tradizione quella del paese tedesco ben interpretata dal dualismo tra le due anime, quella di Hockenheim, appunto, e quella del Nurburgring che hanno scritto la storia dell'automobilismo.
La morte di Jim Clark
A rendere unico il tracciato di Hockenheim fin dagli albori è un evento tragico: sul tracciato tedesco, infatti, perse la vita Jim Clark. Negli anni '60 era uso comune, anche per i grandi piloti, partecipare a qualsiasi gara possibile, anche di formule minori: è per questo che, il 7 aprile 1968, il pilota più vincente della Formula 1 di allora si trova alla partenza di una gara di Formula 2. Le qualifiche non erano andate bene e il britannico si trova a scattare dalla settima casella; al quinto giro della prima delle due manche la sua Lotus, però, taglia la pista finendo contro gli alberi a forte velocità. L'impatto è devastante, il pilota muore sul colpo. Un errore che difficilmente avrebbe commesso: c'è chi dice che ad abbandonarlo fu la gomma posteriore, forata, chi invece sostiene fu uno spettatore incauto che, attraversando la pista, lo avrebbe costretto alla sterzata fatale; dubbi ancora da chiarire quella sulla morte di Clark, uno dei piloti più forti di sempre.
L'incidente di Lauda al Nurburgring
L'incidente più famoso, però, rimane sempre capitato a Niki Lauda quando il GP di Germania si correva al Nurburgring. Era il 1° agosto 1976 quando il pilota austriaco della Ferrari, campione del mondo in carica, percorreva il tracciato tedesco; Lauda perse il controllo della vettura nella zona di Bergwerk, l'impatto contro la parete rocciosa a bordo pista fu violentissimo. Una carambola, poi le fiamme che in un attimo avvolsero il pilota rimasto prigioniero della propria monoposto. Decisivo, per salvargli la vita, fu l'intervento di Arturo Merzario, Harald Hertl, Guy Edwards e Bret Lunger che riuscirono a liberarlo. Un incidente che segnò al fine del Nurburgring e portò Lauda a un passo dalla morte a causa dei fumi esalati: riuscì a cavarsela tornando in pista in tempo per difendere il titolo – poi perso ai danni di Hunt – ma il suo volto porta ancora oggi i segni di quell'incidente.
La scazzottata Piquet-Salazar
Nella storia del GP di Germania, però, non ci sono solo eventi drammatici ma anche istantanee che sono entrate a far parte della storia della Formula 1 come l'inaspettato incontro ravvicinato tra Nelson Piquet ed Eliseo Salazar. La vigilia della gara è funestata dall'incidente capitato a Pironi che non si accorge della Renault di Prost, scartata da Daly, e la centra in pieno prima del Motodrom. La 126 C2 vola in aria e atterra sul muso: anteriore distrutto e gravi ferite alle gambe per il francese, costretto a sottoporsi a un lungo intervento chirurgico. Un clima surreale regna in pista e al 18° giro i bollenti spiriti prendono il sopravvento. Piquet, poco prima di affrontare la Ostkurve, decide di sopravanzare e doppiare così il pilota cileno dell'ATS Eliseo Salazar. Il brasiliano entra veloce, Salazar non se ne accorge e i due si toccano parcheggiando le monoposto fuori pista. L'incomprensione scatena la rabbia di Piquet che esce dalla sua Brabham prima chiedendo spiegazioni al cileno e poi dando vita a un'inaspettato incontro di boxe regalando agli spettatori una scena che resterà negli annali.
L'invasione che regala a Barrichello la prima vittoria in F1
Se erano stati gli incidenti a farla da padrone nei precedenti, ha invece del clamoroso quello che avvenne nel 2000: la gara è dominata dalle McLaren che sembrano avviarsi a una doppietta senza storia. Improvvisamente, però, dal bosco spunta un tifoso – un ex dipendente Mercedes che protesta per il licenziamento subito invadendo la pista – costringendo gli steward ad intervenire per ristabilire la sicurezza sul tracciato. L'effetto è quello sperato con la safety car ad entrare in pista e ricompattare il gruppo mentre a rendere ancora più incerta la situazione ci pensa la pioggia che cade solo in alcuni punti del tracciato: ad approfittarne sono Barrichello e la Ferrari che, grazie a una rimonta incredibile, partita dal 18° posto, riescono ad ottenere la vittoria, la prima in Formula 1 per il brasiliano.
L'ultima vittoria (con multa) della Ferrari in Germania
Il Gran Premio di Germania ha spesso riservato sorprese e colpi di scena alla Ferrari che, nel 2010, vinse andando incontro però a una multa piuttosto salata. In pole position c'è Sebastian Vettel con la Red Bull, ma in partenza la Rossa di Alonso riesce a superarlo, seguito anche dall'altra vettura del Cavallino guidata da Massa. Le due Ferrari, con il brasiliano in testa, dominano la gara e al giro 20 arriva il primo colpo di scena: Alonso tenta l'attacco senza riuscire a sorpassare il compagno di squadra, lo spagnolo, che si gioca il mondiale, protesta via radio, sostenendo di essere più veloce. Al giro 48, poi, la scuderia italiana decide che è arrivato il momento di dare l'ordine di scuderia: "Fernando è più veloce di te" il messaggio che Rob Smedley invia a Massa. Recepito l'input, il brasiliano si sposta lasciando la vittoria ad Alonso. Una scena che, però, costò alla Rossa una multa di 100 mila per non aver rispettato il regolamento sugli ordini di scuderia.