Di padre in figlio, le 5 dinastie più famose della storia della F1
Spesso i figli seguono le orme dei genitori, quando si tratta di lavori e di passioni. Non sempre però le due cose coincidono, ma per quel che riguarda la professione del pilota automobilistico per fortuna non è così. Ecco perché troviamo diversi esempi di coppie di padri e figli che hanno partecipato ad almeno un Gran Premio di Formula Uno. Di seguito abbiamo selezionato i casi più famosi di “dinastie su quattro ruote”.
Gli Hill, i primi a tramandarsi l’alloro
La prima coppia di padre e figlio di cui parleremo è quella che fino allo scorso deteneva un primato unico nella storia della Formula Uno. Ci riferiamo agli Hill: entrambi vincitori del titolo iridato. Damon infatti, nel 1996 conquistò il Campionato Mondiale nel 1996, di fatto, imitando quanto fatto da papà Graham per ben due volte nel 1962 e nel 1968.
I Rosberg: figlio tedesco, papà finlandese e due titoli iridati
Dal 2016 però i britannici non sono più gli unici a detenere questo record dato che l’ultimo vincitore del campionato Mondiale di Formula Uno, Nico Rosberg, conquistando l’alloro ha eguagliato quanto fatto dalla famiglia Hill. Nico infatti è riuscito a ripetere quanto fatto da papà Keke nel 1982 al volante della sua Williams. Tra i due però c’è una differenza abbastanza strana parlando di padre e figlio: quando il campione in carica si impone in un Gran Premio a risuonare sul podio è l’inno tedesco, quando invece era Keke a tagliare per primo il traguardo a sventolare più in altro delle altre c’era la bandiera finlandese.
I Villeneuve, il sogno di Gilles realizzato da Jacques
Un’altra dinastia che ha piantato le proprie radici nel circus della Formula 1 è stata quella dei Villeneuve. Ai più verrà in mente il “piccolo grande” Gilles. Uno dei piloti più coraggiosi, spettacolari, e per questo amato, della storia, che morì nel 1982 in un incidente durante le qualifiche del GP del Belgio, senza riuscire mai a coronare il suo sogno di centrare il titolo iridato (ci andò vicino nel 1979 quando chiuse al 2° posto alle spalle di Jody Scheckter). Ci pensò poi il figlio Jacques su Williams nel 1997 a regalare alla famiglia canadese il primo (e unico) alloro nel campionato mondiale di F1.
I Piquet, quanto pesa avere una leggenda come padre
Parliamo ora invece di un figlio che non riuscì nemmeno lontanamente a raggiungere quanto fatto dal padre sui circuiti internazionali. Tutti avranno sentito parlare almeno una volta del brasiliano Nelson Piquet, leggenda vivente delle quattro ruote capace di conquistare ben tre titoli mondiali nella massima competizione automobilistica internazionale (1981, 1983 e 1987). Nel 2008 poi fu la volta di un altro Piquet, ossia Nelsinho arrivato alla Benetton con grandi aspettative, dato il nome che portava sulle spalle. Aspettative che furono però disattese dal giovane figlio d’arte: due anni alla guida della monoposto francese, solo un podio, 19 punti totali conquistati e un ruolo decisivo nello scandalo passato alla storia come “crashgate”.
I Verstappen, quando l’allievo supera il maestro
L’ultima famiglia a potersi fregiare del vanto di avere avuto due generazioni alla guida di una monoposto nel Campionato Mondiale di Formula 1 sono i Verstappen. Il padre Jos tra il 1994 e il 2003 disputò ben 106 Gran Premi senza però fare registrare nessun exploit (solo due podi e 17 punti conquistati). Mentre promette molto bene il figlio Max da due anni (prima in Toro Rosso e poi promosso in Red Bull) è considerato l’astro nascente del circus. Infatti, nello scorso GP di Spagna è diventato il più giovane pilota ad aver vinto una gara in Formula Uno ed è già salito sul podio in altre sei occasioni, chiudendo al quinto posto in classifica il Mondiale vinto dall’altro figlio d’arte Nico Rosberg. Tutto ciò fa ben sperare papà Jos, considerando che Max ha ancora solo 19 anni.