Dieselgate, arrestato un dirigente della Porsche in Germania

Il Dieselgate, lo scandalo sui dati delle auto truccati per aggirare i limiti alle emissioni inquinanti, continua a far sentire il proprio eco. In Germania, infatti, è finito in manette un manager della Porsche; la polizia tedesca, dopo le perquisizioni che hanno coinvolto la casa automobilistica, ha deciso di arrestare uno degli ingegneri del gruppo di lusso. Circa 200 tra procuratori ed agenti di polizia hanno passato al setaccio tutti i documenti dell'azienda, perquisizioni poi che hanno portato all'arresto.
In manette uno dei manager dell'azienda tedesca
La polizia non ha fornito le generalità dell'uomo ma secondo i quotidiani tedeschi Bild e Wirtschaftswoche si tratta di Joerg Kerner, un ingegnere che fa parte della divisione motori di Porsche e che lavorava in Audi nel 2015 quando è esploso lo scandalo, proprio la società che ha sviluppato il motore V6 3.0 litri, usato nelle manipolazioni del Dieselgate. L'abitazione del manager è stata perquisita mentre il responsabile ha deciso di non costituirsi, comportamento che ha indotto i magistrati che seguono il caso a sospettare che volesse sfuggire agli inquirenti tanto da ordinarne l'arresto.
La detenzione è stata confermata dal capo della Porsche Oliver Blume in una lettera del venerdì ai dipendenti in cui ha spiegato come siano tre i manager di Porsche accusati di frode e pubblicità criminale. Oltre al responsabile in detenzione, gli altri sospettati sono attualmente membri del consiglio di amministrazione e un ex dipendente; l‘accusa è quella è di aver manipolato i controlli delle emissioni sulle auto diesel. L'azienda tedesca non ha voluto commentare l’arresto assicurando piena collaborazione con le autorità pur respingendo le accuse di ogni coinvolgimento di Porsche nel Dieselgate; l'ennesima puntata in uno scandalo in cui si fa fatica a scrivere la parola fine.