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Dieselgate, arrivano le prime querele alla Volkswagen in Italia

Depositati gli atti presso le procure di Torino, Milano, Cuneo e Lamezia Terme. Intanto il gruppo liberaldemocratico Alde ha chiesto una Commissione d’inchiesta dell’Europarlamento sullo scandalo Volkswagen dopo che il Financial Times ha mosso delle accuse nei confronti della Commissione UE.
A cura di Vito Lamorte
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Non sembrano placarsi le cattive notizie per il Gruppo Volkswagen: l'avvocato torinese Giorgio Faccio ha depositato gli atti presso le procure di Torino, Milano, Cuneo e Lamezia Terme per il reato di truffa nei confronti del colosso tedesco dell'auto. L'azione intrapresa permetterà ai proprietari delle automobili del gruppo di Wolsfburg di ottenere il risarcimento dei danni per il "Dieselgate". Nei prossimi giorni verranno depositate analoghe querele nei principali uffici giudiziari italiani. Lo studio legale ha ritenuto di agire "nei confronti del legale rappresentante del Gruppo Volkswagen di Wolfsburg per le condotte poste in essere sia dalla Volkswagen Italia sia dai singoli concessionari coinvolti". L'avvocato Faccio ha dichiarato che è stata posta "nella scelta dello strumento giuridico attraverso il quale agire, nell’individuazione della qualificazione giuridica dei fatti oggetto di querela e nell’individuazione delle singole responsabilità all’interno dell’intera rete di distribuzione commerciale".

Il Financial Times​ accusa la Commissione UE

Dal Regno Unito arrivano nuove accuse del Financial Times nei confronti della Commissione UE: secondo il quotidiano londinese l'organo esecutivo dell'Unione Europea era a conoscenza delle discrepanze dei valori delle emissioni auto tra i test su strada e quelli in laboratorio sin dal 2013 e per questo motivo il gruppo liberaldemocratico Alde ha chiesto una Commissione d'inchiesta dell'Europarlamento sullo scandalo Volkswagen "a seguito della pubblicazione da parte del Financial Times". In una nota dell'Alde parla di "grossolane negligenze" e chiede di indagare "su ruoli e responsabilità della Commissione e delle autorità degli stati membri nella mancata messa in atto e rispetto delle leggi UE".

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