19 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

Dieselgate: oltre 30mila vetture Porsche con software illegale, Berlino ordina il richiamo

A finire nel mirino sono i modelli Cayenne e Macan: il motore 3.0 TDI, infatti, è equipaggiato con il software dichiarato illegale. Sospetti anche sulla Volkswagen Touareg: a renderlo noto è il Ministro dei Trasporti tedesco, Alexander Dobrindt.
A cura di Matteo Vana
19 CONDIVISIONI
Stemma Porsche

Lo scandalo Dieselgate non conosce fine: l'ultima a finire nel mirino delle autorità la Porsche, accusata di aver installato un software illegale – che consente di minimizzare il livello delle emissioni inquinanti dei motori diesel – in oltre 30mila modelli di Cayenne e Macan. A ordinare il richiamo è stato il Ministro dei Trasporti tedesco, Alexander Dobrindt che ha precisato come a finire nel mirino sia stato il motore 3.0 TDI, attualmente ancora in produzione.

Sono più di 30mila le auto coinvolte

Tra le auto interessate al richiamo 7500 sono state immatricolate in Germania mentre le altre 22 mila sono sparse per il resto d'Europa. Il software illegale è lo stesso venuto a galla nelle precedenti puntate dello scandalo Dieselgate; un software entrava in funzione durante i test e permetteva di scaldare la vettura abbassandone i livelli di emissioni e garantendo così risultati migliori di quelli su strada. Adesso si attendono sanzioni per il marchio e non solo: i sospetti, infatti, come ha fatto sapere il ministro tedesco, potrebbero presto espandersi a macchia d'olio coinvolgendo anche la Touareg Volkswagen.

Il mondo dell'auto tedesco, quindi, è scosso ancora una volta dall'ennesimo scandalo legato al Dieselegate: pochi giorni fa lo Spiegel aveva accusato i principali marchi della Germania di far parte di un vero e proprio cartello condividendo sin dagli anni '90 "gruppi di lavoro segreti" che avevano lo scopo di affrontare e risolvere particolarmente spinose come quelle relative ai livelli di emissioni inquinanti, i costi, le tecnologie e i fornitori. Lo scandalo Dieselgate, quindi, non sembra sgonfiarsi con il passare del tempo, ma anzi fornisce ulteriori puntate: stavolta è Porsche a finire nel mirino delle autorità, ma nei prossimi giorni altre case automobilistiche potrebbero essere costrette a richiamare i proprio veicoli.

19 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views