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Dieselgate, rischio intese segrete tra Volkswagen, Bmw e Daimler

Secondo il giornale tedesco Der Spiegel, le grandi case costruttrici avevano “gruppi di lavoro segreti” che collaboravano su questioni che vanno dalle emissioni dei veicoli, ai costi, tecnologie e fornitori creando così un cartello.
A cura di Matteo Vana
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Lo scandalo Dieselgate, che ha coinvolto il gruppo Volkswagen, condannato per l'utilizzo di un software in grado di aggirare i controlli sulle emissioni, rischia di essere solo la punta dell'iceberg: il giornale tedesco Der Spiegel, infatti, ha reso noto che secondo gli accertamenti dell'Antitrust tedesco le maggiori case automobilistiche della Germania – Volkswagen, Audi, Porsche, Bmw e Daimler Mercedes – avevano "gruppi di lavoro segreti" che collaboravano su questioni che vanno dalle emissioni dei veicoli, ai costi, tecnologie e fornitori.

Ipotesi cartello per i maggiori costruttori tedeschi

A supportare la tesi ci sarebbero documenti che le case automobilistiche hanno dovuto fornire all'autorità garante sulla concorrenza dopo gli accertamenti innescati dal sospette intese restrittive sulle forniture di acciaio. Secondo lo Spiegel, queste rivelazioni in particolare arriverebbero dal report fornito dal gruppo Volkswagen, quello al centro dello scandalo sulle emissioni alterate nei propulsori diesel. Una notizia che, se confermata, spazzerebbe via tutte le regole in materia di concorrenza aziendale. Quello esistente tra i maggiori gruppi tedeschi potrebbe essere un accordo comune tra aziende, ma nulla di tutto ciò è mai stato reso noto creando a tutti gli effetti una specie di cartello tra le case costruttrici teutoniche.

L'aspetto più controverso dei colloqui avvenuti tra i grandi produttori di auto della Germania sarebbe stato proprio nelle modalità di controllo delle emissioni, che sarebbero state concordate nel corso di una lunga serie di riunioni. Non solo accordi su costi e tecnologie, ma la strategia comune avrebbe toccato anche la questione relativa allo scandalo sul sistema di abbattimento dei gas di scarico dei veicoli diesel. La notizia non è stata ancora confermata, ma i suoi effetti in Borsa si sono già fatti sentire: Volkswagen  ha perso  il 3,92%, Bmw il 2,70% e Daimler il 2,68%.

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