Dieselgate, Volkswagen nei guai: lo scandalo si allarga anche alle emissioni di CO2
Nuovo capitolo del Dieselgate. Il colosso tedesco, dopo che l'EPA ha rincarato la dose accusando la casa di Wolfsburg di aver modificato irregolarmente non solo i 2.0 TDI ma anche motori di cilindrata maggiore, ha reso noto che ci sarebbero irregolarità non solo sulle emissioni di monossido di azoto (NOx), come era stato riscontrato fino a questo momento, ma anche su quelle di anidride carbonica (CO2). Coinvolte 800mila auto del gruppo Volkswagen non solo con motore diesel. Lo ha fatto sapere la stessa casa automobilistica di Wolfsburg in una nota diffusa nella serata di ieri: "Nel corso delle indagini interne sono emerse irregolarità nella determinazione dei valori delle emissioni di CO2 per l'omologazione dei veicoli. I livelli di CO2 e quindi i dati relativi al consumo di carburante per alcuni modelli sono stati fissati a un livello troppo basso durante il processo di certificazione".
L'ammissione del gruppo arriva dopo i dati confortanti sulle vendite negli USA arrivati nel primo pomeriggio di ieri: nel primo vero test di mercato dopo lo scandalo delle emissioni, che tiene cioè conto dell'andamento su un mese intero, le vendite dei marchi Volkswagen sono cresciute del 5,8%: a trainare è il marchio Audi con un +17% mentre Vw ha archiviato un +0,2% grazie a una massiccia campagna di sconti e offerte che hanno minimizzato l'impatto negativo del Dieselgate sulle vendite.
Il neo amministratore delegato, Matthias Muller, ha dichiarato: "Il Consiglio di amministrazione di Volkswagen esprime profondo rammarico per questa situazione e vuole sottolineare la sua determinazione a proseguire sistematicamente lungo l'attuale percorso di chiarificazione e trasparenza".