Disastro McLaren-Honda, Boullier: “Niente panico”
Nessun giro cronometrato in due giorni: per la McLaren-Honda i test di Abu Dhabi si sono trasformati in un disastro. Vari i problemi che hanno costretto la monoposto del team di Woking, al debutto con il propulsore Honda, al box. La power unit giapponese non è andata oltre le poche tornate nella sessione del mercoledì pomeriggio con Stoffel Vandoorne che, dopo lo stop in pista con bandiera rossa del martedì, ha visto abortire anche il run di quattro tornate della seconda giornata. La McLaren, in accordo con i motoristi della Honda, ha deciso di chiudere in anticipo i test.
Boullier: “Niente panico”
“Non c’è motivo di farsi prendere dal panico” dice Eric Boullier, racing director della McLaren. “Si sono presentate le problematiche che si potevamo aspettare quando abbiamo lanciato il piano della vettura ibrida” prosegue, guardando il bicchiere mezzo pieno. “È meglio aver avuto dei guai qui ad Abu Dhabi, piuttosto che scoprirli a Jerez nei test di febbraio”. Anche Yasuhisa Arai, capo del programma di F1 della Honda, non si dice preoccupato: “Di positivo sappiamo che tutto funziona come dovrebbe” spiega a Speed Week, “Il recupero dell’energia funziona, quello che non ha funzionato è l’elettronica. Questi gruppi termici sono incredibilmente complessi. Abbiamo bisogno di scoprire nel dettaglio cosa sia andato storto”. La squadra analizzerà la causa del guasto nella sede del Technology Centre.
Quattro mesi all’Australia
La McLaren-Honda potrebbe girare ancora prima dei test di Jerez: sulla possibilità di sfruttare un filming day per provare una monoposto intermedia, Boullier non esclude l’ipotesi: “Non lo so. Forse. Vedremo dopo tutte le indagini e le prove al banco che avremo condotto per risolvere questo problema”. “Abbiamo fatto il nostro dovere e l’hardware è sano” incalza Arai che non teme il ritardo legato all’installazione della power unit: “Mancano quattro mesi all’Australia e saranno sufficienti. Ci sforziamo per avere un buon piazzamento in griglia a Melborne”.