Disgrazia sul circuito di Vallelunga, morto Stefano Togni
Il motociclismo piange Stefano Togni: il 31enne motociclista di Savignano sul Rubicone ha perso la vita durante un terribile incidente avvenuto ieri all’Autodromo di Vallelunga “Piero Taruffi” durante una sessione di prove libere. Togni, nato a Cesena, si era distinto positivamente in diversi campionati nazionali, disputando alcune gare anche nel CIV con l’Ac Racing team. Nel 2016 aveva vinto il trofeo MES Motoestate 1000 Open in sella a una Yamaha YZR-R1. La notizia della disgrazia si è rapidamente diffusa in rete dove a ricordarlo è stato anche Luca Pasini, il papà di Mattia, pilota del Motomondiale, che saputo dell’incidente ha espresso il proprio dolore attraverso un post su Facebook.
Ciao Stefano, oggi dopo aver saputo di te è molto difficile fare qualsiasi cosa……ma andiamo avanti per onorare e rinnovare la passione che ci spinge oltre il dolore. " Dam una candela " dicevamo sempre per sdrammatizzare nei momenti difficili, questo ci aveva portato a prenderci anche delle belle soddisfazioni come in questa foto. Saluta tutti lassù e R.I.P. – scrive Luca Pasini.
Togni lascia la compagna e una figlia. Parole di cordoglio anche gli organizzatori dei Trofei Mes, che attraverso una nota pubblicata sul sito ufficiale hanno ricordato Stefano, campione dentro e fuori pista.
È successo a Vallelunga in una giornata di prove per togliere la ruggine invernale: girava in scioltezza provando un po’ di cose sulla sua Yamaha. E poi la caduta e il tragico destino. Una disgrazia che lascia senza parole. Quando il telefono squilla alle 7.30 e la voce ti racconta dell’incidente il cervello va in tilt, il cuore si stringe, manca il fiato.
“Stefano si era integrato al meglio nel paddock del Motoestate – raccontano gli organizzatori del trofeo – Era tornato a correre nel 2016 dopo un periodo di inattività. Un bella manetta della Romagna che corre che aveva scelto il MES per ributtarsi ella mischia. Si creato un bel rapporto con lui, romagnolo vero di quelli simpatici e di cuore. Si era presentato alla prima gara con l’amico meccanico, la compagna Camilla e la piccola figlia. Un team familiare d’impatto: veloce in pista e amati nel paddock. Aveva fatto amicizia con i ragazzi del Motoestate. Si divertiva e faceva risultato. A fine anno la vittoria della 1000 Open al termine di un torneo da protagonista, vinto con cuore e intelligenza. Ci eravamo sentiti spesso durante e dopo la stagione. Era un ragazzo con il quale era bella confrontarsi. Infine l’appuntamento a Verona per la premiazione. Due chiacchiere fugaci allo stand nel delirio della fiera – ricordano – Ci eravamo lasciati con “ non so se userò l’uno o il mio 55. Ti faccio sapere. Poi ci sentiamo in questi giorni. E se riesco vengo in Spagna ”. I ricordi si fermano qui. Ma ancora sembra tutto impossibile. Noi lo ricordiamo sul gradino più alto del podio con il sorriso a trentadue denti applaudito da tutti. Ci mancherai Stefano. Un pensiero e un forte abbraccio alla famiglia”.