Donne in Formula 1: le signore entrate nell’olimpo dell’automobilismo
In un mondo per uomini come quello della Formula 1, le donne al volante si contano sulle punta delle dita: dalla napoletana Maria Teresa De Filippis a Giovanna Amati, passando per Lella Lombardi, Divina Galica e Desiré Wilson fino a Susie Wolff: le carriere delle signore che sono riuscite a conquistarsi un posto nell’albo d’oro del circus.
Maria Teresa De Filippis, la prima donna della F1
Era il 1948 quando spinta dai fratelli che la spronavano, tacciandola di guidare male, che la 22enne campana vinceva la sua prima gara, la dieci chilometri da Salerno a Cava dei Tirreni a bordo di una Fiat 500. Seconda nel 1954 al campionato italiano per vetture sportive, la napoletana Maria De Filippis è la prima donna in assoluto ad aver preso parte a una gara di Formula 1. Il suo esordio nella massima serie avvenne nel 1958 al GP di Monaco senza successo. Ma ebbe un’altra possibilità, al GP del Belgio, sul circuito di Spa Francorchamps dove ottenne la sua migliore prestazione in carriera, decima al traguardo a due giri dal vincitore Tony Brooks su Vanwall. Nello stesso anno corse altri due GP, Portogallo e Italia, ma sia all’Estoril che a Monza fu costretta al ritiro per la rottura del motore. L’anno seguente disputò le qualifiche del GP di Monaco al volante di una Behra-Porsche ma non riuscì a qualificarsi. Questa sarà la sua ultima apparizione in Formula 1 che appenderà il casco al chiodo dopo la tragica scomparsa all’Avus, al Gp di Germania del 1959, di Jean Behra, titolare della scuderia nonché suo amico che in quella gara l’aveva sostituita al volante della vettura con cui sarebbe dovuta essere al via.
Maria Grazia Lombardi, la prima e sola donna a punti
Il primo contatto con la Formula 1 arrivò nel 1974, quando l’alessandrina di Frugarolo provo a qualificarsi al volante al volante di una Brabham BT42, al Gran Premio di Gran Bretagna sulla pista di Brands Hatch. Maria Grazia Lombardi, per tutti Lella, ci riuscì nella stagione successiva, al debuttò su una March Williams FW04 al Gran Premio del Sud Africa a Kyalami, costretta però al ritiro alla 23esima tornata per un problema alla pompa del carburante. Alla gara successiva, il Gp Spagna, al Montjuïc di Barcellona, interrotta dopo 29 giri per un incidente che vide morire quattro spettatori travolti dalla Hill-Ford del tedesco Rolf Stommelen, Lella Lombardi passerà alla storia come la prima donna a conquistare dei punti iridati. La Lombardi si trovava in sesta posizione quando la gara veniva interrotta e i direttori di gara decisero di attribuire punteggi dimezzati. Così l’alessandrina conquistò quello storico “mezzo punto”, che rimane, ancora oggi, il miglior risultato di una donna in Formula 1. Nel 1975 Lella Lombardi disputò 12 GP, chiudendo 7ma in Germania, 14esima in Olanda, 17esima in Austria e 18esima in Francia. La stagione successiva, tra Brabham e March, sarà al via di quattro weekend di gara, qualificandosi in Austria, dove chiude 12esima e in Brasile, 14esima al traguardo. Conclude la carriera in Nascar, dove si confronterà l’americana Janet Guthrie e la belga Christine Beckers. Il ritiro da pilota nel 1988, aprendo un team, Lombardi Autosport, ma morirà di cancro poco prima di compiere 51 anni, il 3 marzo 1992 a Milano.
La breve apparizione Divina Galica
Il GP di Gran Bretagna del 1976 fu l’unico della storia della Formula 1 che vide due donne in qualifica. Oltre a Lella Lombardi sul circuito di Brands Hatch esordiva Divina Galica. La 31enne dii Watford, olimpionica della squadra britannica aveva già preso parte a tre edizioni dei Giochi invernali prima di approdare nel mondo delle corse, partendo dai kart, fino alla Formula 2 e alla Formula 1. A Brands Hatch al volante di una Surtees-Cosworth non riuscì a qualificarsi, così come in Argentina e in Brasile nel 1978 su una Hesketh-Cosworth. In seguito corse nei campionati Thundersports S2000 e nel Truck Racing. Titornerà a rappresentare la squadra britannica ai giochi olimpici di Albertville 1992.
Desiré Wilson e il GP del Sud Africa cancellato
Ingaggiata nel 1980 per correre il GP di Gran Bretagna con una Williams-Ford Cosworth, quella di Desiré Wilson fu una rapida apparizione in Formula 1. A Brands Hatch non riuscirà a qualificarsi, mentre chiuderà 16esima la gara del Gp del Sud Africa del 1981, cancellato successivamente per le vicissitudini della guerra per il controllo della Formula 1 tra la Federazione Internazionale Sport Automobilistico (FISA) presieduta da Jean-Marie Balestre e la Formula One Constructors Association (FOCA) di Bernie Ecclestone. della Brands Hatch Racing. Cocluderà la carriera nel campionato CART e in gare con vetture sport.
Giovanna Amati, l’ultima donna in gara
Ingaggiata come secondo pilota ufficiale della Brabham, la romana Giovanna Amati è ad oggi l’ultima donna che ha guidato una Formula 1 in una gara del campionato mondiale. Cresciuta professionalmente in Formula Abarth e nel campionato italiano di Formula 3, nel 1987 aveva esordito in Formula 3000, dove corse per cinque stagioni, cogliendo come migliore un settimo posto nel 1991 sul circuito Bugatti di Le Mans. In Formula 1 però, per la scarsa esperienza – aveva effettuato un solo test su una Benetton messa a disposizione da Flavio Briatore – e la scarsità di mezzi della Brabham che le affidò una versione modificata dell’anno precedente, disputò solo 3 gran premi, in Sudafrica, Messico e Brasile senza qualificarsi, per poi essere sostituita da Damon Hill. Proseguirà la carriera sulle ruote coperte, ottenendo quale miglior risultato il 3 posto nella SportsRacing World Cup classe SR2 nel 1999.
Susie Wolff, la signora dei giorni nostri
Ultima donna in ordine di tempo a pilotare una monoposto moderna è stata Susie Stoddart Woff. Per la britannica moglie di Toto Wolff, ingaggiata dalla Williams nel 2012 come test driver, la prima esperienza su una monoposto è avvenuta nel 2013 a Silverstone, in occasione dei rookie test. Formatasi professionalmente sui kart, ha corso poi in Formula Renault britannica, in Formula 3 nazionale e al DTM dove dal 2006 al 2012 ha colto due settimi posti come miglior risultato (entrambi nel 2010). Il suo debutto in un GP di Formula 1 invece, è avvenuto durante le prove libere del venerdì del Gran Premio di Gran Bretagna del 2014 ma un problema tecnico sulla Williams le ha permesso di completare solo cinque tornate.
Ovviamente non sono solo loro le donne ad essersi cimentate con una monoposto di Formula 1. Dall’americana Sarah Fisher nota per aver debuttato nel 2002 su una McLaren a Indianapolis a soli 19 anni, alla britannica Katherine Legge che nel 2005 provò una Minardi sul circuito di Vallelunga. Come non ricordare la triste vicenda di Maria De Villota, ingaggiata dalla Marussia come test driver nel 2012 e vittima di un bruttissimo incidente durante un test sul tracciato di Duxford. La spagnola andò a sbattere a una velocità moderata contro un camion che si trovava a bordo pista parcheggiato, ma nell’urto contro il portellone abbassato, la pilota spagnola perse un occhio. La De Villota si riprese ma dopo quasi un’anno dall’incidente morì per un’emorragia celebrale in un hotel di Siviglia, dove si trovava per presenziare alla presentazione del suo libro.