Donne, motori e follie: quattro piloti che ‘picchiano in testa’
Si è appena conclusa la stagione della Moto GP, mentre manca ancora una gara per il termine di quella di Formula 1. E se da una parte Marquez quest’anno non ha avuto rivali, complice anche un Rossi sfortunato e troppo spesso poco lucido, dall’altro è una sfida all’ultima gara fra i piloti delle due Mercedes Hamilton e Rosberg ad incoronare il campione delle quattro ruote. Una stagione strana che ci ha mostrato soprattutto il modo di guidare di alcuni piloti, troppo spesso protagonisti di una guida spericolata e ai limiti della fisica. Scopriamo insieme i “matti” dei motori che hanno caratterizzato questa ed altre stagioni precedenti.
I colpi di testa della Haas guidata da Grosjean
Di stare calmo, attento e soprattutto ben concentrato sulla sua Haas, Romain Grosjean non ne vuole proprio sapere. Ad una gara dal termine, con 29 punti conquistati, la sua stagione che sta per concludersi non ha avuto particolari incidenti da lui causati, solo una discussione fin troppo accesa con Ericsson nel Gran Premio della Cina. Lui è considerato però un “folle” dei motori dal 2012 quando causò incidenti di gara nelle prime fasi dei Gran Premi di Australia, Malesia, Monaco, Germania, Belgio e Giappone. Il botto di Spa che mise fuori gioco, tra gli altri, anche Hamilton e Alonso, gli costò un GP di squalifica. Un “curriculum” per niente positivo che ha portato più volte gli addetti ai lavori a ragionare sulla sua permanenza in Formula 1.
Marquez vuole imitare Valentino (ma Rossi è un'altra cosa)
Ci sono stati molti dibattiti in passato per la guida un po’ fuori dalle righe di Valentino Rossi che, più volte, fu accusato di guidare in maniera troppo spericolata. Ha provato ad emularlo negli anni anche Marc Marquez che di sorpassi al limite ne ha fatto il suo marchio di fabbrica e che più volte, è riuscito a stare in sella grazie soprattutto alle nuove gomme dal grip incredibile. L’episodio principe della spavalderia e dell’incoscienza di Marquez però, è riconducibile soprattutto a quel frustrante testa a testa, a suon di sorpassi pericolosi, su Valentino Rossi, lo scorso anno a Sepang, che culminò poi con il “calcetto” del Dottore e la caduta dell’attuale campione del mondo.
Verstappen, l’olandese volante sulle quattro ruote
"Il talento è nulla, senza controllo". Si può definire con queste parole Max Verstappen. Il giovane pilota olandese, è ancora al centro dell’attenzione di tutti gli addetti ai lavori della Formula 1. Capacità fuori dal comune, questo è certo, il futuro è certamente suo, dati i soli 19 anni di età. Max in pista però sembra ancora un pilota acerbo, immaturo, che non conosce quali siano le regole, nè i limiti. In questi anni spesso li ha oltrepassati, e lo si è visto soprattutto quest’anno in occasione del Gran Premio del Belgio quando mise fuori causa la Ferrari di Raikkonen. Una manovra ai limiti del regolamento, che porterà poi col tempo anche Button ad affermare che la sua guida è pericolosa per tutti.
Iannone, dove sei? Lui, a oggi, è solo matto di Belen
Con la sua Ducati quest’anno ha provato a fare davvero tanto sperando di chiudere al meglio la sua ultima stagione in sella alle due ruote di marca italiana. E invece, la troppa frenesia, ha portato spesso Andrea Iannone a commettere errori evitabili. Infatti, oltre alla rovinosa caduta nelle libere del Gp di Misano in cui voleva assolutamente essere protagonista, il mondiale appena concluso sarà ricordato soprattutto per quell’ entrata su Dovizioso all’ultimo giro del Gp d’Argentina che negò una storica doppietta sul podio alla Ducati. Al termine della gara il povero Dovizioso dichiarò che anche le scuse non avrebbero cambiato la considerazione negativa nei confronti dell’ormai ex compagno di squadra passato ora alla Suzuki e ad oggi “matto” solo della sua Belen. Come dargli torto.