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Dubbi sulla Ferrari, la FIA sequestra parti del sistema di alimentazione

L’indagine riguarda le linee benzina tra il sensore di portata e il motore: oltre alla SF90, dopo il GP del Brasile sequestrate parti di altre due monoposto che verranno esaminate per chiudere le polemiche su possibili violazioni al regolamento.
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A cura di Valeria Aiello
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La FIA vuole vederci chiaro. Dopo i dubbi sul flussometro montati ad Austin, le accuse di Max Verstappen sulle prestazioni delle Ferrari e la nuova direttiva adottata prima del GP del Brasile che proibiva severamente l’uso di refrigerante in aggiunta al carburante, la FIA vuole mettere a tacere i sospetti di squadre, come la Red Bull, sulla legalità della centralina Ferrari. La scuderia di Milton Keynes ha dichiarato a Interlagos che non avrebbe presentato protesta contro la Scuderia di Maranello, senza però specificare per quale irregolarità. “Lo sanno meglio di noi” è stata la battuta del direttore sportivo Helmut Marko.

La FIA sequestra parti del sistema di alimentazione

La questione è comunque finita sul tavolo della FIA che vuole andare oltre i sospetti di Red Bull o Mercedes per chiudere definitivamente qualsiasi tipo di polemica su possibili violazioni al regolamento. Per questo motivo, riporta il sito tedesco Auto Motor und Sport, dopo il Gran Premio del Brasile i commissari hanno sequestrato parti del sistema di alimentazione di tre monoposto: una Ferrari, una vettura di un team clienti della Ferrari, e una terza auto che non ha nulla a che fare con quella di Maranello. Le parti sequestrate riguardano le linee benzina tra il sensore di portata e il motore che, nei prossimi giorni, verranno dunque analizzate e messe a confronto nei laboratori della FIA per verificare se nella power unit Ferrari venga o meno iniettato più carburante di quanto consentito dal regolamento. Se non sentiremo nulla prima dell’ultimo GP di Abu Dhabi, aggiunge la pubblicazione tedesca, significherà che tutto era nella norma.

L’ultima direttiva della FIA (38/19), un chiarimento diretto non solo alla Ferrari ma a tutti i costruttori impegnati in Formula 1, ha ribadito il divieto di utilizzo di liquidi refrigeranti provenienti dal sistema di raffreddamento, dall’intecooler e dal sistema di recupero energetico, come carburante aggiunto alla benzina. In particolare, il divieto riguarda l’uso del glicole etilenico che abitualmente è utilizzato per dissipare il calore, ma che potrebbe avere altri usi, perché pare che non bruci alle alte temperature. Si tratta di un liquido trasparente, sciropposo e dal sapore dolce, che già in Bahrain era finito nel mirino della Red Bull. “La benzina Ferrari ha l’odore del succo di pompelmo” le parole di Christian Horner a Sakhir.

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