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Ducati GP15, ecco la Desmosedici firmata Dall’Igna

Presentata all’Auditorium Ducati di Borgo Panigale la nuova Desmosedici che Dovizioso e Iannone porteranno a battesimo a Sepang. Dovi: “Molto bella” Iannone: “Non me l’aspettavo così stretta.”.
A cura di Valeria Aiello
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L’attesa è terminata: il team Ducati ha svelato la Desmosedici GP15 che Andrea Dovizioso e Andrea Iannone porteranno a battesimo nei test di fine mese a Sepang e con cui affronteranno il mondiale MotoGP 2015. Presentata in diretta streaming dall’Auditorium Ducati in Borgo Panigale, la nuova creatura Ducati è frutto di un anno di lavoro dell’ing. Gigi Dall’Igna e di tutta la sua squadra nell’arco del quale le Rosse hanno fatto passi da gigante, favorite anche dal regolamento Factory con concessioni Open, prima con la GP14.2 e poi con la GP14.3 vista nei primi test invernali.

Dovi: “Molto bella” Iannone: “Non me l’aspettavo così stretta”

La Desmosedici GP15 è una moto completamente diversa dalla GP14 che conta sulla classica distribuzione desmodromica e un 4 cilindri a 90° più compatto in una moto dai ingombri decisamente ridotti. Le aspettative sulla GP15 sono tante, a partire da quelli di Andrea Dovizioso e Andrea Iannone che sognano di riportare la Ducati sul gradino più alto del podio che manca ormai dal 2010, quando era Casey Stoner a passare per primo sotto la bandiera a scacchi. “È molto bella e se sarà veloce lo scopriremo tra una settimana” dice Andrea Dovizioso. “Non mi aspettavo che fosse così compatta, così stretta” prosegue Andrea Iannone. È un grande passo in avanti”. La differenza maggiore, continua Dovizioso, “è molto più piccola, nella seduta dove fa molta differenza, anche il posteriore, ma quello che è davvero diverso è… “dentro”.

Domenicali: “Spostato più avanti il campo conosciuto”

A Guido Meda l’onore di introdurre la moto e il team completamente rinnovato: un punto di svolta per Ducati corse che porta una rivoluzione vera e propria in Ducati, come spiegato dall’ad Claudio Domenicali. “Come nel 2003 ho visto quel clima di eccitazione e adrenalina che faceva restare le persone fino alle 10 di sera” ha commentato Domenicali. “La moto che vedremo ha dei contenuti che ci fanno essere contenti azienda molto tecnica e come nel 2003 in cui siamo entrati in un campionato con un po’ di incoscienza, così questa nuova moto è l’augurio per il 2015”. Sulle nuove GP15 “Le moto condividono un principio, spostare più avanti il campo conosciuto, cercando di spostare più avanti il limite che avevamo con la GP14.3. La GP15 avrà della strada da fare però all’interno ha molte caratteristiche tese a spostare più avanti la nostra conoscenza”.

Dall’Igna: “Vincere almeno un GP”

“C’è continuità perché ritengo che buttare via tutto quello che è stato fatto sia un errore. Ho trovato delle cose interessanti nella GP14 e nell’evoluzione e ho cercato di mantenerle, ma di fianco a queste ci sono tantissime cose nuove, io direi sicuramente un rivoluzione”. Sui tempi di sviluppo “Abbiamo cominciato a fare i primi ragionamenti di impostazione verso aprile/maggio dello scorso anno. Poi da lì ho il lavoro ma non parlerei di ritardo della moto, piuttosto di non anticipo. Sul senso di sepan2 abbiamo evoluto tantissimo la gp14, alcune cose non eravamo riusciti a trovare nei weekend di gara mentre a Sepang 1 abbiamo completato il programma sulla go14 e gran parte come il software verrà poi implementato facilmente la GP15, la termodinamica del motore e anche a livello di ciclistica direi che il punto di partenza – benché la moto è nettamente diversa, la moto avrà un assetto simile a Sepang 1”. Sugli obiettivi per la prossima stagione “Riuscire a portare a casa almeno una vittoria” conclude dall’Igna che sui due alfieri “Sono completamente diversi, per me è importante sviluppare la moto e avere bisogna guardare tutti gli aspetti. Aumentare la nostra conoscenza per poi applicarla sulle moto di tutti i giorni”

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