Ducati-Lorenzo, Ciabatti: “Facile chiudere” Dall’Igna: “Dovi o Iannone? Dopo Le Mans”
L’obiettivo ero quello di garantirsi un top rider con cui andare a caccia del mondiale MotoGP e adesso Ducati ne ha uno tra i più difficili da battere, Jorge Lorenzo, 29 anni il 4 maggio e tre titoli iridati in top class, che dall’Argentina aveva chiesto il silenzio sul matrimonio più chiacchierato delle ultime settimane, dicendo di non sapere ancora nulla del suo futuro. Ma lo spagnolo mentiva, perché subito dopo il Termas de Rio Hondo era arrivato il suo “sì” alla Rossa che di fatto chiudeva la porta a Yamaha con cui in nove stagioni ha disputato 141 gare, vincendone 41 per un totale di 99 podi in MotoGp. Un’operazione piuttosto rapida che si perfezionerà solo a Valencia, quando Lorenzo saluterà la Yamaha per andare a prendere il posto di uno dei due Andrea, Dovizioso o Iannone. Il primo commento a caldo è arrivato da Paolo Ciabatti, direttore sportivo di Ducati, uno dei tre uomini in rosso ad aver portato avanti la trattativa con Lorenzo e il suo manager Manuel Valera.
In realtà il nostro progetto parte qualche anno fa e prevedeva che nel momento in cui Ducati fosse riuscita a mettere in pista una moto competitiva, alla pari di Honda e Yamaha, avremmo cercato di prendere uno dei top rider per riportare a Borgo Panigale il titolo mondiale che manca dal 2010 – spiega Ciabatti, intervistato da Sandro Donato Grosso per Sky Sport – La moto secondo me ha dimostrato di essere competitiva anche questa stagione, al di là del fattaccio dell’Argentina, avremmo potuto essere sul podio in tutte e tre le prime gare. Questo ha facilitato il raggiungimento di questo accordo.
Difficile convincerlo? Direi di no, direi che come sempre in questi casi è stata una negoziazione abbastanza complessa, ma siamo riusciti poi a trovare un accordo in tempi abbastanza brevi – ammette il direttore sportivo
L’arrivo di Jorge Lorenzo alla corte di Borgo Panigale cambia il volto della stagione 2017 ma in Ducati non è stato ancora deciso quale dei due Andrea dovrà farsi da parte. Una decisione “sgradevole” ammette Ciabatti, dal momento che Iannone piace ai vertici Audi perché considerato più talentuoso di Dovizioso, mentre a favore del Dovi ci sarebbe la volontà di Lorenzo di averlo al suo fianco, per il metodo di lavoro del forlivese che ha contribuito a portare la Ducati a questo livello. Chi resterà?
Entrambi hanno fatto un grandissimo lavoro. Faremo delle valutazioni a breve perchè anche loro dovranno trovare una sella diversa. Lo sapremo a ridosso di Barcellona – spiega Gigi Dall’Igna.
Torneremo a parlare di Lorenzo a fine stagione, dopo l'ultima gara di Valencia – ha aggiunto l’ingegnere di Thiene – Per il momento restiamo concentrati sul Mondiale 2016, dove lui resta un pilota da battere e, con i nostri due attuali portacolori, vogliamo tornare sul gradino più alto del podio, prima possibile”.
Del passaggio di Lorenzo se ne continuerà a parlare nei prossimi giorni, ma a partire da venerdì prossimo, il team Ducati si concentrerà sulla gara di Jerez, un circuito che per il suo layout in passato ha dato non poche noie alle Rosse.
Jerez è una pista in cui in qualche modo abbiamo sempre trovato qualche difficoltà – ammette Ciabatti – credo che se riusciremo a fare una bella gara anche domenica, questo sarà un segnale ulteriore che la nostra moto del 2016 è competitiva in tutti i circuiti.
Infine, il “no” arrivato da Marc Marquez, per cui Ducati non aveva nascosto il suo interessamento fin dal principio.
Ovviamente se guardiamo ai risultati, non si può dimenticare che Marquez sia un pilota estremamente veloce. Anche lui ha il contratto in scadenza e abbiamo parlato anche con lui – ha concluso.
La determinazione Hrc di confermare entrambi i piloti ufficiali avrebbe fatto il resto, sebbene su Dani Pedrosa resti ancora qualche dubbio e il sospetto che abbia firmato un pre-contratto con KTM che dal 2017 schiererà due prototipi in griglia, di cui uno già affidato a Bradley Smith. Un’ipotesi non troppo remota e non solo per i risultati ottenuti in Honda dal veterano spagnolo, ma anche per l’approccio negativo alle ultime gare. Una tesi che andrebbe ad impinguare le mosse di mercato, aprendo scenari che vanno oltre la constatazione dell’interesse di Yamaha per Maverick Vinales quale erede del maiorchino, così come la possibilità che ad affiancare Valentino Rossi non sia necessariamente il 21enne spagnolo.