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È il peggior Valentino dal 2013 ma è ancora in lizza per il Decimo

Per quattro gare consecutive Rossi finisce fuori dal podio in MotoGP come non gli succedeva dal primo anno del suo ritorno in Yamaha, ma questo Mondiale così incerto lo lascia ancora in corsa per il titolo iridato.
A cura di Michele Mazzeo
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Valentino Rossi è ancora in lotta per il titolo iridato. Sembra assurdo dirlo dopo quattro gare in cui il nove volte campione del mondo finisce fuori dal podio e, fatta eccezione per il Mugello, sulla ghiaia o lontanissimo dai primi. Eppure, in questa strana stagione della MotoGP, dove in sette gare abbiamo assistito a quattro vincitori diversi e ben nove piloti che sono saliti almeno una volta sul podio, i giochi per il titolo sono ancora aperti, e lo sono per i primi cinque dell’attuale graduatoria, nessuno escluso.

Certo, Maverick Vinales rimane il favorito, Marc Marquez lo sfidante più accreditato e Andrea Dovizioso l’outsider che ha maggiormente impressionato. Ma, se Daniel Pedrosa probabilmente si tirerà fuori dalla lotta per aiutare il Cabronçito nella rimonta (perché nel team Honda HRC le gerarchie ci sono e si rispettano), altrettanto non si può dire per Valentino Rossi che, pur non avendo ancora vinto una gara in stagione, pur venendo da quattro gare senza provare la gioia del podio (come non accadeva dal 2013), è ancora lì a cinque punti da Marquez, a 21 da Dovizioso e a 28 dal compagno di squadra. Distacchi di certo non incolmabili per lui: basti pensare che senza la caduta all’ultima curva di Le Mans, nonostante tutto, adesso sarebbe a ridosso del primo posto.

https://www.youtube.com/watch?v=aSM-AarFS4E

In Francia ha pagato a caro prezzo la sua voglia di vincere e di non accontentarsi mai, in Spagna (sia a Jerez che al Montmelò) ha dovuto fare i conti con i problemi della Yamaha 2017 su piste con poco grip, mentre al Mugello ha ottenuto il massimo risultato possibile dato lo strapotere della Ducati. Adesso lo aspetta Assen, dove ha già vinto nove volte in carriera (sette in MotoGP), dove di aderenza ce ne sarà parecchia, e dove magari potrà finalmente spuntare la casella alla voce vittorie in stagione ancora stranamente vuota : lasciando da parte i due disastrosi anni in Ducati, nelle restanti 15 annate passate in classe regina solo in altre due occasioni la prima affermazione stagionale del Dottore è arrivata dopo il settimo GP della stagione (nel 2000, al suo primo anno in 500cc, e nel 2014).

https://www.youtube.com/watch?v=O8ycE_sm8fk

In entrambe le circostanze il Dottore chiuse il Mondiale al secondo posto: dietro Kenny Roberts Jr nel 2000 e a Marc Marquez nel 2014. Ma anche questo fa ben sperare visto che in questo 2017 non sembra esserci un dominatore assoluto come successo nei due casi precedenti. In una MotoGP così equilibrata e piena di sorprese, dove ancora si fa fatica a decifrare i reali valori in campo e sembra esserci sempre tempo per recuperare (il Dovi in due gare ha recuperato 24 lunghezze all’attuale leader), dunque nessuno è ancora tagliato fuori dalla corsa verso il titolo iridato, men che meno Valentino che ha già dimostrato di poter stare davanti anche all’altro alfiere Yamaha, quel Maverick Vinales che ad oggi sembra il più accreditato (così dice la classifica) a conquistare l’alloro. E a fare la differenza potrebbe essere proprio quella voglia di vincere e non accontentarsi mai (anche a 38 anni suonati e con nove mondiali già in bacheca), pagata sì a Le Mans, ma che negli 11 GP che ancora mancano al termine di questa indecifrabile stagione potrebbe invece rappresentare l’arma in più del fenomeno di Tavullia. Ovviamente non sarà facile, ma in tutti questi anni il 46 giallo ci ha abituati ad aspettarci il meglio da lui proprio quando la situazione si fa più complicata. Aspettiamo dunque ancora un po’ prima di vendere la pelle dell’orso.

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