E’ sempre Italia-Spagna. Nel Motomondiale suonano solo due inni nazionali
Italia – Spagna la sfida infinita. Da anni ormai c’è un filo sottile che lega il calcio al Motomondiale, e anche in questa stagione sembra che questo filo conduttore non sia destinato ad essere interrotto. Se lo scontro tra il calcio italiano e quello spagnolo è ormai un mantra che si ripete nelle occasioni più importanti (senza andare troppo indietro nel tempo: finale di Champions League tra Juventus e Real Madrid, semifinale dell’Europeo Under 21 e a settembre la sfida decisiva per le qualificazioni a Russia 2018), il duello tra la scuola motociclistica del Bel Paese e quella iberica è addirittura ancora più frequente e ancora più decisivo perché, se nell’universo calcistico esistono anche altre Nazioni in grado di competere con Italia e Spagna, nel Motomondiale esiste un vero e proprio duopolio che non lascia spazio a dubbi e/o a sorprese.
E se già la superiorità di italiani e spagnoli appare evidente dando una veloce scorsa agli ultimi campioni del mondo delle tre classi del campionato mondiale (38 titoli piloti tra centauri provenienti dallo Stivale e quelli cresciuti nella penisola iberica negli ultimi 20 anni), mai come quest’anno le due scuole motociclistiche stanno dimostrando di come il Motomondiale sia una sorta di “Coppa italo-spagnola” nella quale non c’è spazio per nessun altra nazione, se non per qualche rara comparsata sul podio.
Infatti, in questo 2017, dopo i primi 8 Gran Premi e 24 gare disputate tra Moto3, Moto2 e MotoGP, i piloti italiani e spagnoli si sono aggiudicati tutte le 24 corse dell’anno per una percentuale mostruosa del 100% alla voce vittorie conquistate. Stupefacente anche la percentuale per quel che riguarda i podi: su 72 disponibili ben 55 gradini sono stati occupati da centauri di Italia o Spagna, centrando dunque oltre il 76% dei primi tre piazzamenti nelle singole gare. E le altre Nazioni devono ringraziare soprattutto la Moto2 nella quale, grazie allo svizzero Thomas Luthi, al giapponese Takaaki Nakagami e al portoghese Miguel Oliveira, sono arrivati ben 12 dei 17 podi non italo-spagnoli.
Intanto tornando alla “Coppa italo-spagnola” al momento il bilancio è di 13 successi iberici (4 Joan Mir, 3 Maverick Vinales, 2 Alex Marquez e Aron Canet, 1 Marc Marquez e Dani Pedrosa) contro gli 11 italiani (5 Franco Morbidelli, 2 Andrea Dovizioso, 1 Valentino Rossi, Mattia Pasini, Andrea Migno e Romano Fenati) mentre la situazione podi vede sempre avanti gli spagnoli con 29 gradini conquistati contro i 26 sui quali sono saliti i nostri portacolori. Un bilancio provvisorio che sembra però destinato a modificarsi di Gran Premio in Gran Premio e con ancora 10 GP e 30 gare da correre questi numeri certamente lieviteranno a dismisura. Se già sappiamo che la spagnola Real Madrid ha battuto la Juventus nella finale di Cardiff, mentre questa sera sapremo chi tra Italia e Spagna Under 21 accederà alla finale dell’Europeo di categoria e a settembre quale Nazionale maggiore accederà direttamente al Mondiale senza passare dai playoff, per sapere chi vincerà questa “Coppa Italo-Spagnola” bisognerà attendere il 12 novembre, quando si disputerà l’ultima gara dell’anno nella quale gli iberici giocheranno in casa dato che il Circus sarà di scena a Valencia.