Ecclestone: “Monza, futuro più chiaro. Rossi-Marquez? Vale da bandiera nera”
Segnali di apertura quelli lanciati da Bernie Ecclestone che tra i tanti argomenti trattati nell’intervista pubblicata da Gazzetta dello Sport, ha parlato del futuro del Gp d’Italia, ancora in bilico dopo la scadenza del contratto alla fine del 2016. Per il patron della Formula 1 non ci sarebbero più dubbi affinché si trovi una soluzione dal momento che l‘accordo sarà portato avanti con un interlocutore unico, il presidente dell’Aci, Angelo Sticchi Damiani, incaricato di trattare direttamente con Mister E per il rinnovo del contratto di Monza.
Le cose si sono chiarite, c’è un solo interlocutore, Sticchi Damiani, presidente dell’Aci – ha detto Ecclestone – Troveremo la giusta soluzione, non ho più dubbi, per dare un futuro al GP d’Italia.
Nelle ultime settimane, però, a catalizzare l’attenzione degli appassionati di motorsport nel mondo non sono state le vicende del mondiale Formula 1, che ha visto nella rinascita della Ferrari, quello definito il “meglio” da Mister E della stagione 2015, bensì quelle delle campionato del mondo MotoGP, infiammato una lotta senza esclusione di colpi, tra cui proprio l’incidente di Sepang tra Valentino Rossi e Marc Marquez.
Quello che è accaduto è completamente sbagliato – ha detto Ecclestone – Ed è un monito anche alla Formula 1. Faccio un esempio. Supponiamo che la Ferrari sia in corsa per il titolo e la Mercedes la blocchi con una delle sue squadre-clienti, che cosa succederebbe?
Nello specifico, Ecclestone lascia intendere che gli errori siano stati commessi da entrambe le parti, ma sulla valutazione del comportamento di Valentino per la manovra con cui ha portato all’esterno della traiettoria, ammette che il metro della F1 sarebbe stato decisamente differente dalla penalizzazione in punti sulla licenza inflitta dalla direzione gara che poi ha obbligato il pesarese a scattare dal fondo dello schieramento di partenza nella finale di Valencia.
Rossi sarebbe stato di sicuro squalificato – ha detto – O avrebbe avuto una bandiera nera.
Infine, la chiacchierata con il manager britannico si conclude con quello che per anni è stato uno dei tormentoni sul futuro di Valentino, ovvero l’approdo del campione di Tavullia in Formula 1. Nel 2006, il ‘dottore’ si trovò molto vicino ad abbracciare la nuova sfida, tuttavia Ecclestone ritiene che il nove volte iridato del Motomondiale fece la giusta scelta, anche dal punto di vista dei contratti che avrebbe poi stretto e del ritorno economico che ha poi avuto restando ai vertici del mondiale.
Ha avuto un paio di possibilità ma nella moto era al vertice come valore e come guadagni mentre in F.1 avrebbe dovuto cominciare daccapo, con tanti dubbi. Ha fatto bene a non cambiare – ha concluso.