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Ecclestone: “Via queste power unit. Monza è storia ma la F1 si paga”

Mr.E ha fatto il punto sul campionato in corso, sulla situazione contrattuale di Monza e sulla necessità di fare un passo indietro sulle attuali power unit.
A cura di Vito Lamorte
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La ricetta per far tornare a splendere la Formula 1. Bernie Ecclestone non smette mai di stupire e in un'intervista a La Gazzetta dello Sport ha messo in campo la sua idea per riportare euforia e pubblico intorno al circus. Mr.E è convinto che un cambiamento nel regolamento che spazzi via l’attuale sistema di motorizzazione possa rendere più accessibile la massima competizione di motorsport: "Tornare a una Formula 1 con motori aspirati e kers, ponendo precisi vincoli, ridurrebbe drasticamente i costi e sarebbe conveniente per chi è già nei GP e chi vorrebbe arrivarci. Basterebbe prendere i vecchi motori V8 e modificarli aumentando la cilindrata per portare le potenze alla soglia dei 1000 cavalli. Tornerebbe la gente, tornerebbe lo show, tornerebbero gli sponsor".

"Un campionato avvincente"

Sull'andamento della nuova stagione Bernie sembra fiducioso: "La vittoria Ferrari ha dimostrato che la Mercedes si può battere. Mi pare un campionato avvincente, incerto. Ci divertiremo anche in Bahrain, la Ferrari ci proverà di nuovo. A prescindere dalle difficoltà di fondo che rimangono".

Mateschitz lascia?

Mr.E ha parlato della possibilità che Dieter Mateschitz e la Red Bull abbandonino il circus: "Vorrebbe continuare a lottare per il Mondiale, altro che lasciare la F1! Le power-unit ibride sono complicate perché esigono una tecnologia costosissima e nessuno ha i soldi per sostenerla. Un team aveva potere di veto per bloccare i regolamenti: Ferrari. Non ha potuto farlo".

Monza e il GP: come finirà?

Più pubblico e sponsor derivanti dalla rivoluzione motoristica sarebbero quindi una boccata d’aria fresca per la Formula 1 di cui potrebbero beneficiare anche gli autodromi e, proprio legandosi a questa tematica, il boss del circus ha parlato della situazione del circuito di Monza: "È molto semplice. Due anni fa avevo fatto un accordo con una delle persone che ora non sono più coinvolte nell’Autodromo. Prevedeva che per Monza venissero applicate le stesse condizioni economiche degli altri circuiti europei (20 milioni di euro a GP). Tutto fatto, tutto a posto, strette di mano. Non è successo nulla…". E adesso?

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