Ecco come funziona il V12 HY-KERS della Ferrari esposto al Salone di Pechino
Al Salone di Pechino 2012, lì dove l'amministratore delegato Ferrari, Amedeo Felisa, ha voluto sottolineare l'interesse del marchio nei confronti di un mercato emergente come quello cinese, in grado di annoverare solamente nell'ultimo anno "Una crescita nelle vendite di ben il 75% con 500 auto vendute", fà grande sfoggio l'ultima supercar nata dalla ben nota esperienza di Maranello, la Ferrari F12berlinetta, più potente e prestazionale vettura mai realizzata dai tecnici italiani. Inutile dire quanto essa abbia attratto il pubblico lì presente, accorso in massa per assistere dal vivo alla sua presentazione, al fine di strappare una delle poche occasioni per poter scattare una foto al suo fianco. Grande interesse all'interno della rappresentazione automobilistica ha però conquistato l'ultima rivisitazione della vettura laboratorio HY-KERS, il cui motore è stato presentato in una rinnovata veste in grado di abbattere di ben il 40% i consumi e le emissioni di Co2, a parità di prestazioni con un motore tradizionale.
Per chi abbia sempre accostato la Ferrari alla distribuzione di auto dalla innumerevole quantità di cavalli, tenuta di strada da primato, piacere e stile di guida al di fuori dell'umana concezione in abbinamento ad un sound irripetibile, la kermesse è stata infatti occasione per ammirare dal vivo quel che si suol dire tecnologia al servizio dell'ambiente, che la stessa è stata in grado di sviluppare e di evolvere nel corso degli anni, tornando per qualche minuto a quando durante il Salone di Ginevra 2010 sullo stand comparve una singolare Ferrari Verde.
E' proprio da questo contesto che nasce infatti il V12 ibrido in grado di generare una potenza di ben 600 CV, grazie all'abbinamento di un motore termico con due elettrici e sistemi di supporto quali il cambio a doppia frizione ed il sistema di recupero dell'energia cinetica in frenata denominato KERS, derivati direttamente dalla Formula 1.
Caratteristiche e funzionamento del motore HY-KERS – Introdotto dagli stessi tecnici Ferrari presenti all'appuntamento di Pechino attraverso il video che vi mostriamo in anteprima, il nuovo HY-KERS presentato per la prima volta con layout posteriore centrale può dunque vantare un 12 cilindri alle cui estremità sono posti i due motori elettrici, dei quali: uno direttamente montato sul cambio a doppia frizione, con il compito di dare potenza alle ruote posteriori, mentre il secondo posizionato anteriormente al termico eroga l'energia necessaria all'utilizzo dei sistemi ausiliari di bordo quali ad esempio il servosterzo, il servofreno o il climatizzatore.
Le due unità elettriche sono poi collegate alle batterie, alloggiate nella vettura in funzione degli spazi e della configurazione definitiva, appositamente realizzate per garantire dimensioni e peso ridotti al fine raggiungere l'obiettivo di bilanciare quello delle componenti ibride aggiuntive, generando al tempo stesso la potenza di 1KW per ogni Kg in più. La combinazione tra la potenza erogata dal motore elettrico è quello termico è quindi gestita dalle due frizioni del cambio e trasmessa dai due alberi primari, ognuno dei quali collegato ad una differente propulsione, in questo modo si garantisce quindi una perfetta simbiosi ed una risposta ai comandi che avviene in maniera istantanea.
Durante a fase di decelerazione e frenata, il motore elettrico agisce inoltre come un generatore grazie al sistema sviluppato in collaborazione con Magneti Minarelli (KERS), sfruttando l'energia cinetica per ricaricare il pacco di batterie. A gestire tale funzione ci pensa poi una centralina dedicata anch'essa di derivazione dall'esperienza in F1 che, oltre a sovraintendere il motore elettrico, gestisce l'alimentazione dei sistemi ausiliari.
Rispetto a sistema mostrato due anni fà, la Ferrari è stata in grado di migliorare l'efficienza dell'HY-KERS di ben il 10%, portando il progetto al termine della sua fase di sperimentazione e di conseguenza pronto per passare, nei mesi che seguiranno, a quella di sviluppo. Sebbene solamente poco tempo addietro tali tecnologie venivano etichettate come lontane anni luce, anche stavolta la casa automobilistica italiana ha saputo ridimensionare il pensiero comune dimostrando che è possibile realizzare una vettura con prestazioni da brividi e rispetto per l'ambiente.