Dopo le gomme all’arancia, il combustibile all’anguria
Forzatura dell'immaginario consolidatosi, l'ecologia necessariamente tende allo straordinario e all'impensabile. Tempo fa non si sarebbe mai potuto immaginare che le auto possano muoversi con la luce solare, né che le gomme possano comporsi di riso ed arancia. Ed ecco – a proposito di frutta – l'idea possibile, di certo ancora lontana, di riempire il serbatoio di anguria. Ovviamente non sarà esattamente così, a fianco alle pompe di benzina, metano e gpl non ci aggiungeranno distributori ortofrutticoli.
Più che altro l'idea di usare il cocomero deriva dallo studio condotto da alcuni scienzati, che hanno rilevato la possibilità di ricavare un biocarburante dagli zuccheri semplici del succo di anguria. Si tratta precisamente dell'etanolo e, se le ricerche dovessero proseguire ed arricchirsi di risultati incoraggianti, l'eventualità di sostituire la benzina con il biocarburante darebbe una destinazione più utile ed onorevole alle migliaia di angurie che periodicamente vanno al macero.
Ma come spesso accade, la scienza si divide in più comunità di studiosi. Alcuni ricercatori della Stanford University, infatti, notano che è l'etanolo è sì un combustibile verde (poiché rinnovabile), ma potrebbere ugualmente nuocere alla salute. Come – e forse più – della benzina. Entrambe le fonti energetiche, infatti, liberano l'85% di ozono, con l'aggravante, per il biocarburante, di un'emissione maggiore di diversi sottoprodotti nocivi, come gli aleidi.
Insomma, passi di calibrare bene per non trovarsi nel precipizio; passi da muovere, prima che il pricipizio giunga a noi.
Danilo Massa