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Effetto dazi Ue, l’Harley-Davidson non sarà più made in USA

I dazi introdotti dall’Unione europea in risposta alle tariffe doganali volute da Washington sull’acciaio e sull’alluminio europei costeranno al produttore americano di motociclette fino a 100 milioni di dollari; da qui la decisione di spostare parte delle produzione delle sue moto fuori dagli Stati Uniti.
A cura di Matteo Vana
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Le tensioni commerciali tra Stati Uniti ed Ue, con l'aumento dei dazi europei introdotti lo scorso 22 giugno in risposta alle tariffe doganali volute da Washington sull'acciaio e sull'alluminio prodotto nel Vecchio Continente, cominciano a far sentire i propri effetti tanto che anche uno dei marchi più famosi al mondo come Harley-Davidson ha fatto sapere che sposterà parte delle produzione delle sue moto fuori dagli Stati Uniti.

Un aumento di spesa compreso tra i 90 e 100 milioni di dollari

La casa americana, famosa per le sue moto, ha quantificato in una cifra compresa tra i 90 ai 100 milioni di dollari l'anno l'aumento della spesa che il colosso a stelle e strisce dovrebbe sostenere rimanendo nei confini nazionali. Un aumento che significherebbe circa 1900 euro in più a moto per ogni consumatore; per questo i vertici dell'Harley-Davidson hanno deciso di incrementare la produzione nei suoi impianti internazionali, che si trovano in Australia, Brasile, India, Thailandia. Il gruppo ha assicurato che si farà carico dell'aumento dei costi nel breve termine – dovuti alla crescita dei dazi dal 6% al 31% – e che si aspetta di subire un colpo quantificabile in circa 30-45 milioni di dollari per il resto del 2018.

"Riteniamo che l'enorme aumento dei costi, se trasmesso ai rivenditori e ai clienti al dettaglio, avrebbe un immediato e un impatto duraturo e dannoso sulle attività nella regione, riducendo l'accesso dei clienti ai prodotti Harley-Davidson", si legge in un testo inviato dall'azienda alla Sec, l'ente di vigilanza della Borsa americana. Da questo la decisione di non aumentare i prezzi per coprire i costi delle tariffe; saranno necessari dai 9 ai 18 mesi per mettere in atto quella che viene definita come un'operazione necessaria per rendere le moto accessibili ai consumatori europei. Proprio l'Europa, infatti, è un mercato molto importante tanto che nel 2017 quasi 40mila motociclisti hanno infatti acquistato una nuova Harley-Davidson in Europa mettendo il Vecchio Continente al secondo posto in quanto a vendite, dietro solo a quelle realizzate negli Stati Uniti.

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