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Epifani Cgil consiglia a Fiat di pensare anche all’Italia

Dopo il piano varato da Sergio Marchionne per riordinare il dissesto Chrysler , Epifani invita a non dimenticare la situazione italiana.
A cura di Eugenio Tinto
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Dopo aver migliorato il bilancio Fiat e aver rilanciato l’immagine della casa di Torino sul palcoscenico mondiale e aver intrapreso la stessa cosa per il marchio Chrysler, Sergio Marchionne incassa anche alcuni suggerimenti, se così si posso definire, dal segretario dalla Cgil Guglielmo Epifani.

Il numero uno del sindacato intervenuto al convegno “autunno caldo” oltre a osservare l’importante passo transoceanico compiuto dalla casa del Lingotto, sì è espresso con preoccupazione per la situazione interno che si trova a vivere la Fiat, e si è lanciato in osservazioni a tutto campo, dal sopracitato patto Fiat-Chrysler, agli ecoincentivi fino alle fabbriche dell’indotto legate al marchio fiat, Epifani ha affermato: “è un piano ambizioso non facile, perchè il mercato Usa è un mercato difficile. Il piano ha anche costi sociali. Ma ora bisogna tornare in Italia e credo che anche in Italia bisognerà fare un piano industriale ripartendo dalle risposte che aspettiamo, cioè modelli, volumi, produzione e salvaguardia di tutti gli stabilimenti che per noi è fondamentale”.

Sugli stabilimenti Epifani ha sottolineato che  “C'è Termini Imerese su cui Fiat aveva aperto qualche problema, ci sono tutti gli stabilimenti del Sud ma più in generale ci aspettiamo anche qui in Italia un piano di rilancio. L'Italia continua a produrre poche auto rispetto al mercato interno e non possiamo ridurre ancora l'occupazione in questo settore. Serve infine più attenzione all'indotto perchè in molte aree vuol dire tanta occupazione”. Al momento il sindacato si è espresso attraverso il suo portavoce, sensibilizzando l’AD sugli aspetti che riguardano più da vicino il problema Italia, sperando di non dover mobilitare gli operai come è successo invece per gli autotrasportatori negli USA.

Eugenio Tinto

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