In Italia aumentano le auto con il controllo elettronico di stabilità (ESP)
L'Italia fa un passo avanti, ma non abbastanza per colmare il gap. Il tasso di istallazione dell'Esp sulle auto immatricolate è salito nel nostro paese dal 55% al 58%. Quattro punti percentuali in più rispletto all'anno scorso. Una crescita che riflette l'incremento di vendite delle auto che prevedono tale sistema nella dotazione di serie.
Ritenuta una tecnologia capace di accrescere sensibilmente la sicurezza dell'automobilista, l'Esp (acronimo tedesco di Elektronisches Stabilitätsprogramm, Programma elettronico di stabilità) realizza il controllo delle quattro ruote, riuscendo a rilevare lo sbandamento "calcolando" la differente velocità di rotazione delle ruote. E ristabilendo dunque le condizioni normali.
Si tratta dunque di un dispositivo di non poco conto, che tuttavia vede l'Italia arrancare dietro alle grandi, mortificando in parte anche le sue propagande pro-sicurezza. Contro il 58% del nostro paese, si oppone il 78%, ad esempio, della Germania. Proprio lo stato tedesco, insieme a quello francese, ha fatto registrare un calo del tasso di istallazione dell'Esp rispetto all'anno precedente, mentre Olanda, Lussemburgo, Spagna, Gran Bretagna e Belgio hanno evidenziato una notevole crescita.
Le tendenze europee, peraltro, sono anche lo specchio di diversi consumi. Il calo di paesi "forti" come Germania e Francia riflette l'incremento di auto del segmento A, per le quali spesso non è previsto l'Esp di serie. Viceversa per coloro che vedono crescerne l'applicazione, che viceversa immatricolano una percentuale maggiore di vetture dei segmenti maggiori.