F1 2011: La ART Gp vuole entrare in Formula Uno
La ART Gp di proprietà di Nicolas Todt ha inoltrato la candidatura per partecipare al prossimo campionato mondiale di Formula Uno 2011. Il team del figlio del presidente della Fia attualmente partecipa al campionato della serie Gp2 ma vanta presenze e successi anche in F3 e nella neonata Gp3.
La candidatura della ART si aggiunge a nomi blasonati come Durango, Epilson Euskadi e Stefan Gp, secondo indiscrezioni il numero totale dei team interessati sarebbe di 15. Superare la selezione non sarà cosa facile, anche perché la federazione non vuole ripetere lo stesso errore compiuto con la USF1, per questo bisogna presentare innanzitutto un solido programma finanziario quindi possedere i mezzi per la costruzione di una monoposto. La presentazione della domanda deve essere accompagnata da un versamento di circa 17 mila euro mentre molto più consistenze (circa 1 milione di euro) la causale da versare in caso di esito positivo della selezione. Oltre al tredicesimo team la Fia vuole assicurarsi la possibilità di avere almeno altre due riserve da ripescare in caso di defaillance di uno dei team titolari.
La conferma dell’interesse alla Formula Uno arriva direttamente da Nicolas Todt: “..abbiamo proposto l’iscrizione della ART, ma al momento resta solo una domanda, non c’è nessuna certezza che prenderemo il via la prossima stagione. Penso che non sarà facile farlo, perché i costi sono elevati e il programma da configurare molto intenso. Tenendo conto di questo, non voglio fare affermazioni audaci per qualcosa che deve ancora essere definito”.
Quindi continua dicendo che: “Siamo ambiziosi e dopo aver vinto in varie serie, vogliamo fare bene anche altrove. Dopo la F3 e la GP2, il passo più logico è la Formula 1. La differenza è che il passo è gigantesco e siamo consapevoli che si tratta di una sfida importante. Vogliamo entrare in F1, ma solo se riusciremo ad avere un programma a lungo termine, perché, anche se la Formula Uno ora costa 30-35 per cento in meno rispetto a pochi anni fa, resta comunque una grande sfida”.
Roberto Ferrari