F1, 30 anni dalla morte di Enzo Ferrari. Maranello: “Continuiamo ad onorare eredità e visione”
Era il 14 agosto del 1988 quando Enzo Ferrari si spegneva a Modena all’età di 90 anni. A trent’anni dalla sua scomparsa, la casa di Maranello ha dedicato un pensiero affettuoso al suo fondatore, ricordando attraverso i canali social Facebook, Twitter e Instagram, l’eredità, la passione e lo spirito che guidano ancora oggi le attività del Cavallino Rampante. “Ferrari è stato un esempio impareggiabile di concreto sognatore, un uomo capace di creare dal nulla un’azienda che è diventata nota in tutto il mondo per i suoi risultati sportivi e per le sue eccellenze di mercato. 30 anni dopo continuiamo ad onorare la sua eredità e la sua visione”.
Il figlio Piero: "Tanto affetto nei suoi confronti"
Grazie al suo genio e alla capacità di guardare sempre oltre, il Drake, come era chiamato, ha dato origine a un mito che ha fatto innamorare il mondo. “A trent'anni dalla scomparsa di mio padre – ha detto il figlio Piero – sono orgoglioso di vedere quanto affetto c'è ancora nei suoi confronti e sono sicuro che sarebbe particolarmente contento di vedere tanti giovani che lo ricordano e seguono con passione la Ferrari. Quella di oggi è una Ferrari sicuramente diversa, ma che a lui sarebbe piaciuta perché ha gli stessi valori e guarda, come sempre ha fatto lui, al futuro”.
Maranello: "Continuiamo a onorare eredità e visione"
“Se lo puoi immaginare lo puoi fare” era uno dei suoi motti preferiti. “Non c’è dubbio che Ferrari abbia avuto la capacità straordinaria di tradurre in fatti le idee che la sua mente curiosa era in grado di mettere a fuoco in una vita intensissima ma anche fatta di abitudini e di una serie di routine che facevano sì che raramente si allontanasse da Modena e Maranello” ricorda la Scuderia.
Non ha mai fatto ferie, quando si concedeva una mezza giornata a Viserba, sul mare Adriatico, prima di tornare a casa passava in azienda, a mettere nero su bianco le idee che magari aveva intuito, e a controllare che tutto procedesse per il meglio, quasi quell’azienda e le persone che la facevano progredire avessero bisogno di una carezza prima di dormire. Padre severo, ebbe con le sue persone un rapporto sincero e onesto, al punto che per il novantesimo compleanno, nelle linee di produzione, si mise a tavola una famiglia di oltre 1700 persone…”.
Esempio impareggiabile di concreto sognatore, Ferrari è stato un uomo capace di creare dal nulla un’azienda che sarebbe diventata nota in tutto il mondo per l’eccellenza delle sue auto oltre che per i risultati sportivi – la Ferrari è una delle squadre più titolate del panorama automobilistico mondiale, legata al nome della Formula 1 fin dalla sua istituzione, nel 1950, con 15 titoli piloti (1952, 1953, 1956, 1958, 1961, 1964, 1975, 1977, 1979, 2000, 2001, 2002, 2003, 2004, 2007) e 16 titoli costruttori (1961, 1964, 1975, 1976, 1977, 1979, 1982, 1983, 1999, 2000, 2001, 2002, 2003, 2004, 2007, 2008).
Enzo Ferrari manca fisicamente dalla Ferrari da 30 anni, da quel 14 di agosto 1988, ma di fatto non se ne è mai andato, perché le persone che hanno lavorato con lui hanno trasmesso ai colleghi quella passione e quel rispetto per il lavoro che lui vedeva quasi come una vocazione – aggiungono dalla casa automobilistica – Così come nella F40 del 1987, l’ultima auto personalmente deliberata da Enzo, anche in tutte le attuali Ferrari si coglie e si percepisce la passione che ne caratterizza il DNA. Sui mercato così come sulle piste la Ferrari riesce sempre a distinguersi, perché ogni vettura che porta sulla carrozzeria il Cavallino Rampante è ancora animata dal sogno di Enzo Ferrari, un sogno divenuto realtà
Vettel: "Era un uomo con una visione"
Anche il pilota e quattro volte campione del mondo di F1 Sebastian Vettel ha ricordato Ferrari: “Il suo spirito è ancora a Maranello. Io – dice il tedesco – sono nato nel 1987, solo un anno prima della morte di Ferrari, per cui naturalmente non ho mai potuto conoscerlo di persona, e oggi posso solo immaginare come sarebbe stato il nostro incontro. Ma so che avrei davvero voluto conoscerlo, perché secondo me era una persona speciale, un uomo con una visione: e questa visione è ancora presente oggi nell'azienda e nella Scuderia che lui ha fondato”.
Montezemolo: "Ho imparato molto da lui"
Chi invece ha conosciuto e lavorato a strettissimo contatto con Enzo Ferrari è stato Luca Cordero di Montezemolo. “È stato un uomo geniale – ricorda – coraggioso, determinato, sempre abile a stimolare i propri uomini, a motivarli e a guardare avanti. Mai indietro, sempre al domani soprattutto nei momenti difficili. Da lui ho imparato molto, a lui devo molto. Un vero italiano attaccato alla sua terra, un uomo straordinario di grandissima intuizione e che ha sempre amato la sua azienda e il suo lavoro” le parole dell’ex presidente e ad della Ferrari.