F1 a Singapore, Alonso e Massa: “Niente errori”

L'asticella delle difficoltà si alza in maniera vistosa per le due Ferrari, in vista del prossimo Gran Premio. Si correrà a Singapore, su un circuito particolarmente difficile, reso ancor più insidioso dall'illuminazione "artificiale", dal fuso orario e dalle temperature non proprio "primaverili" che i piloti troveranno nei prossimi giorni. Una gara dura, come ha ammesso lo stesso pilota spagnolo del Cavallino: "Sarà molto impegnativa sia dal punto di vista fisico che mentale. Lo svolgimento notturno comporta il cambiamento di tutti gli orari del weekend a cui siamo abituati. La corsa è impegnativa, non c'è margine di errore, ma è una pista che mi piace sulla quale ho ottenuto buoni risultati, quattro podi nelle cinque gare finora disputate". L'asturiano, che in teoria potrebbe ancora contendere a Sebastian Vettel il titolo, sa di non poter più sbagliare, specialmente in alcuni punti del circuito: "L'ultimo settore è il tratto più insidioso, in particolare le curve 18 e 19, che passano sotto una tribuna, sono quelle in cui si rischia di più, dove è facile commettere un errore. Basta una piccola perdita di concentrazione e si corre il rischio di terminare la corsa contro le barriere". Sarà una serata particolare anche per Felipe Massa, alle prese con le ultime 7 gare da ferrarista prima di lasciare Maranello per far posto a Kimi Raikkonen: "A mio parere Singapore è una delle gare più faticose del calendario, anzi credo sia la più dura. È il Gran Premio più lungo, visto che si arriva sempre a completare le due ore di gara ed il tasso di umidità è molto elevato, nonostante si corra di notte". Il pilota brasiliano, che su questo tracciato conquistò la pole nel 2008, si augura che la fortuna, questa volta, non gli volti le spalle…anche se a Singapore, più che la Dea bendata, conta il bravo pilota: "La precisione di guida è fondamentale. Tutti i settori hanno lo stesso tasso di difficoltà. Se si commette il minimo errore si paga un prezzo elevato, in qualsiasi zona. Bisogna fare attenzione ad ogni curva, che non sono poche: un giro di questo tracciato equivale a due tornate di quello monegasco".