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F1, Addio Toyota: per la Ferrari è Allarme

Si susseguono le voci ed i commenti a seguito della decisione della Toyota di lasciare la Formula uno. La Ferrari, in una nota sul proprio sito, esprime tutta la sua preoccupazione ed i dubbi sulla consistenza delle nuove squadre.
A cura di Roberto Ferrari
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Montezemolo, Scuderia Ferrari

All’indomani della decisione della Toyota di non continuare l’avventura in formula uno a partire dalla prossima stagione, la scuderia Ferrari emette nel suo sito una comunicazione che commenta, in modo abbastanza ironico ma pungente, l’attuale situazione in F1. La riportiamo in maniera integrale per meglio permettere di coglierne il significato.

Maranello, 4 novembre – Sembra una parodia di "Dieci piccoli indiani", il romanzo di Agatha Christie pubblicato per la prima volta in Inghilterra nel lontano 1939, ma la realtà è decisamente più seria. La Formula 1 continua a perdere pezzi importanti: in dodici mesi hanno annunciato il ritiro la Honda, la BMW, la Bridgestone e, stamattina, la Toyota. In cambio, per così dire, sono arrivate la Manor, la Lotus (il nome, solo quello, perché del team di Colin Chapman, Jim Clark e Ayrton Senna, tanto per citarne alcuni, non c'è poi molto altro.), la USF1 e la Campos Meta. Dite che sia la stessa cosa, basta essere in molti seduti a tavola? Mica tanto, e poi bisognerà vedere se, l'anno prossimo in Bahrain saremo davvero così tanti sulla griglia di partenza della prima gara della stagione 2010 e quanti arriveranno alla fine dell'anno. La realtà è che questo continuo stillicidio di defezioni è il risultato più di una lotta condotta contro i grandi costruttori automobilistici da parte di chi ha gestito la Formula 1 in questi ultimi anni che degli effetti della crisi economica. Nel "giallo" della Christie il colpevole si scopre soltanto quando tutti i personaggi sono morti, uno dopo l'altro. Vogliamo aspettare che accada lo stesso oppure decidiamo di scrivere il libro della Formula 1 con un finale diverso?

 La Fota, l’associazione dei costruttori, in un comunicato esprime il proprio rammarico per la decisione della casa nipponica, augurandosi di rivederla in pista per il futuro. Infine commenta: “Nonostante l'impegno assunto per gareggiare fino al 2012, in base alla firma del Patto della Concordia, le particolari pressioni finanziarie sull'industria automobilistica, unite ad un periodo di incertezza e di attriti non necessari che finalmente non fanno più parte della Formula 1, hanno creato le condizioni che hanno reso difficile la permanenza della Toyota in questo sport”.

 

Roberto Ferrari

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