F1, Alonso alla Ferrari nel momento Giusto
L’occasione è l’incontro tradizionale con la stampa per i saluti natalizi ma gli argomenti sono vari, dopo aver parlato del gemello cattivo di Michael Schumacher, il presidente della Ferrari Montezemolo racconta l’iter che ha portato in rosso Fernando Alonso a partire dalla stagione 2010.
“Lo seguivamo dal 2007: Domenicali me ne parlò durante quell’estate. E’ un pilota di grandissimo talento, veloce, bravo nel lavorare insieme alla squadra e assolutamente determinato a vincere. Credo che arrivi alla Ferrari al momento giusto della sua carriera”.
Montezemolo ha spiegato le motivazioni tecniche alla base della scelta di anticipare la fine del contratto con Raikkonen: “Ci siamo resi conto che la nostra squadra aveva bisogno di un pilota capace di un dialogo intenso con i tecnici, una caratteristica che non fa parte del patrimonio genetico di un ragazzo straordinario com’è Kimi Raikkonen”.
Dopo l’incidente di Felipe Massa a Maranello si sono trovati in difficoltà e prima di scegliere hanno voluto verificare le condizioni fisiche del brasiliano: “All’improvviso c’è stato l’incidente di Felipe e, prima di prendere una decisione, volevamo sapere quali sarebbero state le sue prospettive: una volta ottenute delle certezze su questo fronte, allora, anche alla luce di ciò che stava accadendo in casa Renault, abbiamo deciso di provare ad anticipare il suo arrivo a quest’anno”.
C’è tempo anche per una ulteriore precisazione su Kimi Raikkonen e sul presunti ruolo avuto dallo sponsor Santander: “Intendiamoci, noi siamo stati molto contenti di quello che Kimi ha fatto per la Ferrari nella sua permanenza a Maranello: ha vinto il mondiale al suo primo anno, è stato decisivo per il titolo Costruttori nel secondo e in questa stagione difficile è riuscito a portare a casa almeno una vittoria. Abbiamo però ritenuto che ci volesse anche qualcos’altro per come siamo fatti noi e, quindi, abbiamo scelto Alonso. Il ruolo di Santander? Sicuramente a loro fa piacere ma non sono gli sponsor che scelgono i piloti: non lo hanno mai fatto e non lo faranno mai”.
Roberto Ferrari