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F1, Arrivabene: “La Ferrari deve ancora scatenarsi, ci stiamo avvicinando alla Mercedes”

il team principal della Rossa non vuole accontentarsi: “Non firmerei per ottenere lo stesso risultato dell’anno scorso. Raikkonen? Quando la macchina è a posto non è inferiore a nessuno, ma è presto per parlare del futuro”.
A cura di Matteo Vana
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il team principal della Ferrari Maurizio Arrivabene
il team principal della Ferrari Maurizio Arrivabene

Un inizio di stagione in chiaro scuro per la Ferrari: dopo otto gare del Mondiale la Rossa non ha ancora centrato la vittoria, ma Sebastian Vettel è terzo, a 45 punti dal leader del campionato Nico Rosberg. Le ultime due gare hanno riacceso le speranze a Maranello, i due secondi posti conquistati dal tedesco certificano che la scuderia di Maranello è in ripresa anche se il divario dalla Mercedes resta. C'è ancora la speranza di riuscire a conquistare un titolo che, in casa Ferrari, manca da troppo tempo.

L'impresa sembra di quelle disperate, ma Maurizio Arrivabene, il team principal della Rossa, non ha perso la speranza.

La nostra monoposto 2016 è un grande passo avanti, figlia di un progetto completamente nuovo. Ma è anche una vettura molto sensibile, difficile da mettere a punto, che deve dare ancora tanto. Sono certo che con il lavoro stiamo facendo arriverà a dimostrare tutto il suo potenziale. E’ un purosangue, difficile da domare, che deve ancora scatenarsi, servono ancora piccole cose per essere al cento per cento dichiara in una lunga intervista a Motorsport.com

"Dobbiamo alzare l'asticella"

L'anno scorso le vittorie al termine della stagione furono 3, quest'anno la scuderia italiana è ancora a quota zero. Arrivabene, però, non si accontenta e rilancia.

Non firmerei per ottenere lo stesso risultato. Conosco il potenziale che abbiamo, e conosco ovviamente anche il grande lavoro che sta facendo la Mercedes. Ma oggi in certe piste il divario ha iniziato ad essere più piccolo, dobbiamo alzare l’asticella delle ambizioni e guardare oltre. Se rispondessi si, non rappresenterei lo spirito che c’è nella Ferrari e nel DNA della sua gente.

Una stagione che deve ancora emettere i suoi verdetti, un'altra da cominciare a programmare. In casa Ferrari si deve pensare al futuro, ma senza tralasciare la chance, seppur remota al momento, di poter arrivare davanti alle Frecce d'Argento. Un dilemma di difficile soluzione: concentrarsi sul campionato in corso oppure puntare tutto sulla stagione 2017 per farsi trovare pronti già al via?

Dopo otto gare credo sia sbagliato pensare al prossimo anno lasciando da parte il presente. Ci stiamo avvicinando alla Mercedes e non dobbiamo assolutamente perdere le chance che ci offre questo Mondiale.

"Piloti? Abbiamo due campioni del Mondo"

Al via il prossimo anno ci sarà sicuramente Sebastian Vettel al volante della Ferrari, il dubbio resta su chi possa affiancare il tedesco. Favorito sembra ancora Kimi Raikkonen, nonostante un contratto ancora da definire. Maurizio Arrivabene è soddisfatto del rendimento offerto dal finlandese, le ultime prestazioni e soprattutto la voglia di rendersi protagonista con la Rossa sembravano aver fatto schizzare le sue possibilità di rinnovare con la scuderia di Maranello.

Ho detto più volte che abbiamo due piloti campioni del Mondo. Sebastian ha voluto la Ferrari, era una sua aspirazione come lo è di tantissimi altri piloti. E’ concentrato sul suo lavoro e credo che voglia rimanere qui a lungo. Kimi sta dando il suo contributo anche per la classifica costruttori e nelle prima parte del Mondiale 2016 sta andando bene. Quando la macchina è a posto, non credo che sia inferiore a nessuno. Ma è presto per dare risposte definitive in vista del prossimo anno, abbiamo quasi due terzi di campionato davanti a noi.

Due personalità molto diverse: più espansivo Vettel, più introverso Raikkonen. Il team principal della Ferrari, però, si trova a suo agio con entrambi i piloti.

Ho un rapporto molto diretto e sincero con loro, e viceversa. Ci confrontiamo in modo molto chiaro, senza giri di parole. Non c’è mai stato bisogno di imporre nulla, si arriva insieme a ciò che va fatto. Poi i caratteri sono diversi. Kimi è più introverso, ma in questo ultimo anno e mezzo ha dialogato sempre di più, ed è molto preciso quando fornisce delle indicazioni.

Sebastian è aperto, meticoloso, maniaco dei dettagli. Entrambi sono dei grandi professionisti, e lo si vede quando le cose non vanno bene. In certe situazioni verrebbe da demoralizzarsi, ma subito dopo si analizza l’accaduto e si riparte. E se ci si ritrova a cena, si scoprono ragazzi simpatici, intelligenti, persone che lavorano in Formula 1 ma con cui puoi affrontare tanti temi, che leggono molto ed hanno occhi che vanno al di là del paddock.

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