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F1, Arrivabene: “Nessun allarme affidabilità, alla faccia dei gufi”

Il team principal della Ferrari sui problemi riscontrati da Raikkonen nella prima giornata di test: “Normale che ci siano delle cose da mettere a punto. I test sono una partita a scacchi, Mercedes primi della classe. Noi qui a dargli fastidio”.
A cura di Valeria Aiello
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il team principal della Ferrari Maurizio Arrivabene
il team principal della Ferrari Maurizio Arrivabene

Il problema tecnico riscontrato da Kimi Raikkonen nella prima delle quattro giornate di test a Barcellona, ultima sessione di prove prima del via del mondiale F1, non allarmano la Ferrari che bolla con un "normale" certi aspetti della nuova SF16-H ancora da mettere a punto. Il problema al cambio sulla SF-16H che ha lasciato fermo in pista il finlandese, è stato identificato e risolto dagli uomini Ferrari. Nessuna preoccupazione quindi per il team principal, Maurizio Arrivabene, che con una battuta liquida il guaio di Kimi.

Non sono assolutamente preoccupato – ha detto Arrivabene ai microfoni di SkySport – La macchina è nuova e in una macchina da corsa ci sono circa 40mila componenti contro le quattro, cinque mila di un’auto di serie, quindi è normale che ci siamo delle cose da mettere a punto. Abbiamo sempre detto che non vogliamo essere arroganti, ho sempre detto che bisogna essere umili e tenere i piedi per terra e testa basta.

Vi confermo che il motore è ok – ha ggiunto il team principale del Cavallino – Alla faccia dei gufi il motore è ok.

Bisogna considerare che i test sono anche un po’ una partita a scacchi dove ognuno fa le sue mosse e nessuno si scopre. Credo che la Mercedes sia la prima della classe, quella da battere e noi siamo qui per dargli fastidio e poi vedremo in Australia”.

Proprio del primo round stagionale aveva parlato ieri il presidente della Ferrari , Sergio Marchionne che dal Salone dell’auto di Ginevra parlava di una Ferrari da prima fila dal primo GP del calendario mondiale.

Il compito dei presidenti è fissare gli obiettivi – spiega Arrivabene – Il nostro compito è quello di raggiungerli. È ovvio che si fa tutto quanto è possibile per realizzarli. Il nostro ruolo è un po’ come quello degli allenatori del calcio, se vai bene sei un fenomeno, se vai male sei un idiota”.

Ci sono pressioni che in un certo senso fanno bene anche alla squadra perché bisogna mantenere alta la pressione e la tensione – spiega Arrivabene – dopo di che in Australia ci giocheremo le nostre carte perché, come usciranno tutti allo scoperto, dovremo farlo anche noi e lì si vedrà qualifica, gara e quant’altro. L’importante sarà tornare a casa da Melbourne contenti”.

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