F1, Campos vende la Scuderia

Nuovo capitolo nella storia della scuderia Campos Meta Racing, il proprietario di maggioranza Adrian Campos ha venduto le sue quote al socio di minoranza Josè Ramon Carabante.
La scuderia fa parte delle nuove realtà che dovrebbero, il condizionale è d’obbligo, debuttare il 14 marzo in Bahrain, ma le recenti difficoltà economiche avevano messo in forte dubbio la presenza di Campos. Il costruttore spagnolo, scopritore di Fernando Alonso, a causa della mancanza di sponsor non era riuscito a saldare i debiti con la Dallara, che sta realizzando il telaio della vettura, e neanche con la Cosworth ed i fornitori di componenti ausiliarie. Risultato: alla Dallara non era pervenuto il modello del motore e neanche l’impiantistica interna, con conseguente enorme ritardo nella progettazione.
La scuderia, salvo imprevisti dovrebbe essere presente al primo gran premio ma sicuramente salterà i test collettivi in programma la settimana prossima.
Carabante dirante l’annuncio della vendita ha detto: “L’intera operazione di salvataggio è stata una vera e propria lotta contro il tempo. L’obiettivo rimane quello di portare due monoposto competitive in Bahrain il prossimo 14 marzo. Abbiamo ancora un sacco di duro lavoro davanti, ma siamo felici di debuttare in Formula Uno”.
L’operazione pare si sia svolta sotto la supervisione ed il benestare di Bernie Ecclestone che sarebbe preoccupato per l’immagine derivante da un circus senza il dovuto numero di monoposto al via.
Team principal sarà Colin Kolles che ha lavorato in precedenza con Midland e Spyker, uomo di grande tenacia nonché ex studente di medicina, sono famosi i suoi interventi dentistici sui piloti Alberts e Monteiro nel 2005. Alla presentazione Kolles ha precisato: “E’ una sfida alla quale non ho saputo resistere. Nei prossimi dieci giorni si passerà in rassegna l’intera operazione, per garantire che il gruppo sia in Bahrain il mese prossimo e nel frattempo annunciare anche la line-up dei nostri piloti, dato che al momento ne abbiamo confermato solo uno”.
Roberto Ferrari