F1, Caso Briatore: La Fia non Cede
Briatore incassa la decisione del Tribunale delle Grandi Istanze di Parigi che si pronuncia a favore del suo reintegro in Formula Uno ma deve fare ancora i conti con la Fia che si ribella alla sentenza.
In una nota rilasciata subito dopo la comunicazione della sentenza la Federazione Internazionale dell’Automobile afferma che: “..la decisione della Corte non è esecutiva finché non saranno esaurite le possibilità della Fia di fare ricorso. Fino ad allora, la decisione del Consiglio Mondiale continua ad applicarsi”. Si tratta quindi di una battaglia ancora aperta che prima vedeva Max Mosley in prima linea ed adesso, in maniera più defilata, Jean Todt. Al di la delle apparenze e dei messaggi trasversali sembra che la Fia voglia innanzitutto comprendere le responsabilità effettive dell’accaduto, mentre Jean Todt, che è stato eletto anche grazie ai voti dei fedelissimi di Mosley (che sono ancora molti), non vuole dare l'impressione di un colpo di spugna immediato che porti nel dimenticatoio la faccenda.
La federazione ha aggiunto nella sua nota: “La Fia prende atto della decisione del Tribunal de Grande Instance di Parigi, in relazione a Briatore e Symonds. La Corte ha respinto la domanda di risarcimento danni fatta dai due e la loro richiesta di annullamento della decisione della Fia. In particolare, la Corte non ha esaminato i fatti e non ha capovolto quanto accertato dalla Fia secondo cui sia Briatore che Symonds sono stati gli artefici dell’incidente doloso nel Gran Premio di Singapore”.
Ma, continua il comunicato, “..la Corte ha messo in discussione l’autorità della Fia di imporre una squalifica a Briatore e Symonds per motivi procedurali e perché non sono titolari di licenza Fia e quindi non sono soggetti alle norme della federazione. La capacità della Fia di escludere coloro che intenzionalmente hanno messo la vita degli altri a rischio non è mai stato messo in dubbio e la Fia sta considerando attentamente le opzioni di ricorso su questo punto”.
Roberto Ferrari