F1, Continua la telenovela Schumacher-Mercedes Gp
Le voci di un matrimonio tra il sette volte campione del mondo Michael Schumacher e la neo scuderia Mercedes Gp non accennano a diminuire. Il papà del campione tedesco ha dichiarato alla stampe nazionale: “Michael si sta allenando ogni giorno come un matto. E non lo sta facendo senza una ragione”, la dichiarazione ha tutta l’aria di voler dire altro, ma gli ultimi sviluppi del mercato piloti lasciano pensare che tutta la faccenda sia solo una montatura.
La faccenda venne tirata fuori a fine novembre da Eddie Jordan, ex patron dell’omonima scuderia con la quale Schumacher debutto in Formula uno nel 1991, il quale era convinto che ci fosse una reale possibilità che l’accordo potesse andare in porto con la Mercedes.
Bernie Ecclestone, patron della Formula Uno, intervistato dal Times, dice di non crede ad un ritorno del tedesco: “Personalmente dubito che possa tornare, ma le indiscrezioni che stanno circolando sono più di semplici voci. Sarebbe fantastico. Basta pensare all’interesse che si è scatenato quando sembrava che dovesse sostituire Felipe Massa dopo l’incidente”.
Se Schumacher non verrà ingaggiato, al suo posto sarà chiamato Nick Heidfeld come prossimo compagno di squadra di Nico Rosberg, (Kubica permettendo). Ecclestone, una volta saputo della disputa tra Schumacher ed Heidfeld avrebbe detto: “Chiunque sceglierebbe Michael, no? Non c'è discussione che tenga. Ma non posso sapere cosa accadrà. Se fossi Michael comunque non tornerei, ma sono sicuro che lui sappia cosa fare”.
Il manager del tedesco, Willi Weber, e Norbert Haug, responsabile di Mercedes Motorsport, negano qualsiasi tipo di trattativa. Weber lunedì si incontrerà con Michael a Stoccarda: “Ci stiamo incontrando come facciamo molte volte durante l’anno, la Mercedes e Haug non sono in agenda”.
Mentre Norbert Haug ha negato le voci riguardanti il presunto incontro avvenuto ad Abu Dhabi, il mese scorso, tra Schumacher, Brawn e il boss Mercedes Dieter Zetsche: “Non si è discusso di questo tema ad Abu Dhabi”.
Roberto Ferrari