F1, costruttori disposti a fornire i motori per 16 milioni di euro
Parte del futuro della Formula 1 si decide oggi a Parigi con la riunione dello Strategy Group, sulla scia della riunione Commission F1, che voterà sulle proposte da passare al prossimo Consiglio Mondiale che si terrà a dicembre. I quattro costruttori di motori presenti si sono dichiarati tutti fermamente opposti all'arrivo di un motore indipendente che non rispetta le stesse norme tecniche, cioè un V6 turbo ibrido di 1.6L di cilindrata. La Mercedes, la Ferrari, la Renault e la Honda hanno presentato questa mattina allo Strategy Group una controproposta: un prezzo massimo del V6 a 16 milioni, invece dei 12 voluti da Jean Todt. Il presidente della FIA, tuttavia, ha messo sul tavolo un altro argomento per cercare di abbassare il prezzo al livello desiderato: la proposta dell'ex Team Principal della Ferrari sarebbe quella di mantenere le regole sui motori attuali fino al 2025 invece del 2020 per abbassare ulteriori costi di sviluppo. "Un regolamento stabile è importante per attrarre altri costruttori in Formula 1" ha ammesso Jean Todt però, Toto Wolff, Team Principal della Mercedes, si è detto "pronto per la discussione, ma non per un ricatto" dato che si parla di un possibile approdo di un motore clienti turbo da 2.5L senza il sistema ibrido.
Ilmor e AER: due proposte per il motore indipendente
La discussione di oggi vedrà impegnate le 6 squadre dello Strategy Group, Bernie Ecclestone e Jean Todt e il progetto del motore indipendente sarà l'argomento di punta anche perchè due società hanno già espresso il loro interesse pubblicamente: si tratta della Ilmor e dell'AER.
L'altra questione spinosa è quella dei regolamenti 2017: quali regole verranno messe in atto per avere una F1 più veloce? Quali regole aerodinamiche dovrebbero essere riviste se, come ha detto Pirelli, per il miglioramento delle monoposto passa attraverso l'ottimizzazione di pneumatici? Le scelte di oggi saranno a dir poco decisive. La speranza è che tutto venga fatto nel migliore dei modi altrimenti la Formula 1 rischia di finire in un tunnel la cui via d'uscita è sempre più lontana.