F1, dal 2019 il peso dei piloti sarà fissato a 80 kg: i più leggeri saranno zavorrati
Nel complicato mondo della Formula 1 non c'è un aspetto che i progettisti non prendano in considerazione: tra questi uno dei più importanti è senza dubbio il peso, sia della vettura sia dei piloti, che deve rientrare in parametri piuttosto rigidi. Lo Strategy Group, riunitosi a Londra, ha deciso di introdurre una modifica che dovrebbe metterà tutti d'accordo a partire dal 2019, anno in cui entrerà in vigore: sarà, infatti, istituito un peso minimo per i piloti che non dovrà essere inferiore agli 80 kg.
Fissato il peso minimo per i piloti
Una decisione presa per tutelare i piloti più alti e, soprattutto, per non far correre rischi alla salute degli stessi. Una scissione, quella tra peso del pilota e della vettura, che segna un cambiamento importante per la Formula 1; il peso dei piloti è diventato un argomento spinoso nell'era dei V8, quando le vetture avevano raggiunto il loro limite ed ai conducenti più pesanti era stato chiesto dai team di dimagrire facendo così temere per la loro salute. Questo problema sembrava diventato meno importante con l'introduzione delle nuove power unit ibride V6, ma i regolamenti 2017 e l'Halo, che farà il suo esordio nel 2018, hanno riacceso i riflettori sul problema. Si è deciso così di stimare il peso medio dei piloti in 80 kg, aggiungendo una zavorra a quelli che saranno sotto questa soglia.
Sì all'ala posteriore Ferrari, bocciata quella anteriore di Brawn
Il peso complessivo delle monoposto, in questo modo, aumenterà di 6 kg sino a raggiungere il totale di 740 kg, mentre la sola vettura dovrà pesare 660 kg. Oltre al peso dei piloti, però, lo Strategy Group ha affrontato anche altre questioni, senza però arrivare ad una decisione finale; i team, infatti, hanno ipotizzato anche un ritorno delle pinne sul cofano motore nel 2019 che potrebbero essere usate per garantire uno spazio agli sponsor. Inoltre è stata approvata anche una proposta che prevede la semplificazione delle paratie verticali dell'ala posteriore, portata avanti dalla Ferrari, sempre in prospettiva 2019. Bocciata, invece, l'idea avanzata da Ross Brawn, accompagnata da un modello in scala, di un'ala anteriore semplificata così come il tentativo della Red Bull di riportare a 4 i motori stagionali invece dei 3 della stagione 2018.
